ACCHIAPPACLICK DISINFORMAZIONE Fedeli in fuga da Bergoglio: lui parla, piazza San Pietro si svuota – bufale.net
Il rapporto tra la c.d. Controinformazione e l’Informazione si cementa sempre più non come un rapporto di controllo, dove la Controinformazione si illude, o vuole illudere il prossimo, di essere la guardiana dell’Informazione, ma di vero e proprio parassitismo, dove la Controinformazione deruba l’Informazione dei suoi contenuti, li altera e li risputa fuori in forma alterata o menomata malamente camuffate da “Cose che gli altri non dicono”.
In questo caso, una notizia amputata e ritoccata nel titolo viene passata dal portale Fatti dal Web in funzione evidentemente anticlericale ed in cifra politica per colpire il bersaglio di turno: Papa Francesco.
Per il tradizionale Angelus domenicale, piazza San Pietro era vuota. La gendarmeria vaticana, imbarazzata, ha arrotondato le presenza a diecimila fedeli (scarsi), che sarebbe comunque uno dei numeri più bassi finora registrato.*
Ciò non toglie che all’omino vestito di bianco che predica un mondo senza muri, abbiamo dovuto comunque garantire, intorno alla piazza vaticana, controlli serrati e costosissimi.
Poliziotti e gendarmi schierati, cecchini sui tetti nei palazzi intorno all’area, agenti in borghese mescolati tra la folla. Controlli con i metal detector per accedere a San Pietro e grandi vasi di cemento impediscono l’accesso alle auto da via della Conciliazione.Insomma: lui predica accoglienza ma le conseguenze le lascia vivere a noi. Non stupisce che i fedeli siano in fuga.
Lo spazio vuoto non è casuale.
Infatti Fatti dal Web a sua volta ha ricopiato senza citare la fonte un articolo dall’ormai noto VoxNews, che a sua volta mediante il bottone Fact Checking (appropriandosi quindi non solo di contenuti della stampa ufficiale, ma anche di stilemi e strutture del debunking…) riporta come fonte un articolo de Il Giornale dal titolo diverso (Effetto Barcellona sul Papa. Piazza San Pietro semivuota) e mutilato di gran parte del testo.
Nella fattispecie, di questa parte essenziale, riportata in grassetto
L’effetto Barcellona si fa immediatamente sentire. Più del caldo torrido che non accenna a diminuire, o del fatto che tanta gente avrà preferito andare al mare piuttosto che rimanere in città.
Molto probabilmente è invece stata la paura di nuovi attacchi terroristici, questa volta in Italia, così come annunciato dall’Isis ad affacciarsi ieri a Roma. Un dato è comunque certo. Ieri, per il tradizionale Angelus domenicale, piazza San Pietro era quasi vuota. La gendarmeria vaticana ha parlato di diecimila fedeli, uno dei numeri più bassi finora registrato dall’inizio del Pontificato di Francesco. E pensare che solamente pochi giorni prima, il 15 agosto per la festa dell’Assunta i fedeli erano stati il doppio, oltre 20mila pellegrini.
Il dimezzamento delle presenze si può ricondurre a diversi fattori, ma quasi certamente la paura del terrorismo con ancora vive negli occhi le immagini del sangue versato a Barcellona deve aver scoraggiato molti fedeli.
Intorno alla piazza vaticana i controlli restano serrati, l’allerta è massima. Poliziotti e gendarmi schierati, cecchini sui tetti nei palazzi intorno all’area, agenti in borghese mescolati tra la folla. E l’intelligence che lavora dietro le quinte. La tensione si avverte subito. Controlli con i metal detector per accedere a San Pietro e grandi vasi di cemento impediscono l’accesso alle auto da via della Conciliazione. Misure di sicurezza già presenti da tempo, ma dopo il recente attentato di Barcellona il livello nei luoghi di maggiore affluenza e aggregazione è ulteriormente cresciuto. E ieri l’Angelus di Papa Francesco ha rappresentato il primo banco di prova in tema di sicurezza e il primo grande appuntamento pubblico dopo gli attentati in Catalogna.
Il pensiero del Pontefice argentino è andato come era immaginabile alle vittime dei recenti attentati. «Nei nostri cuori portiamo il dolore per gli atti terroristici che, in questi ultimi giorni, hanno causato numerose vittime, in Burkina Faso, in Spagna e in Finlandia. Preghiamo per tutti i defunti, per i feriti e per i loro familiari ha detto il Papa – e supplichiamo il Signore, Dio di misericordia e di pace, di liberare il mondo da questa disumana violenza». Già due giorni fa, all’indomani dell’attacco della Rambla, Bergoglio aveva twittato la sua condanna: «La violenza cieca del terrorismo non trovi più spazio nel mondo», aveva scritto.
La notizia rimaneggiata, sostanzialmente, insinua neppure tanto sottilmente che l’assenza di turisti, dovuta al timore degli spazi aperti causato da un contiguo attentato terroristico, sia invece una sorta di atto di protesta contro Bergoglio, e riflessioni puramente personali e politicizzate vengono attaccate come scomode etichette all’opera del giornalista originale.
A dispetto del logo Fact Checking riteniamo che questo sia l’esatto opposto del Fact Checking stesso.
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