BUFALA Il messaggio sulla privacy consigliato dalla Guardia di Finanza
Ci segnalano l’ennesimo contenuto virale del copia-incolla che ancora non si arresta:
Il messaggio è in continua diffusione su Facebook. Ciò che ribadiamo senza soluzione di resa è che questo genere di allarmismo è totalmente infondato. Non siamo nuovi a queste smentite, e possiamo affermare che le cosiddette Catene di Sant’Antonio hanno sempre avuto luogo tra le nostre Home, e quando non era la Guardia di Finanza a consigliarne la condivisione ci si imbatteva in inesistenti avvocati. Troviamo la smentita anche su PotenzaNews, in questo articolo del 3 Gennaio 2017, ma già dal 2014 si diffondeva il fenomeno, come racconta Il Post in un articolo del 2 Dicembre 2014.
Nel nostro precedente articolo si specificava che:
Quando pubblicate qualcosa su Facebook con lo status “pubblico” consentite a tutti gli altri di usare quei contenuti in connessione con Facebook (quindi di ricondividere, taggare, eccetera), e, contemporaneamente, concedete a tutti libero accesso alle informazioni ivi contenute.
Nessuno status di questo mondo potrà impedire questo: sarebbe sostanzialmente come se voi invocaste il diritto di immagine per ordinare alle persone che non conoscete di distogliere lo sguardo quando camminate sulla pubblica piazza. Vieppiù che Facebook stesso fornisce un modo sicuro per liberarsi da tale condizione d’uso qualora diventi scomoda. Cancellarsi da Facebook stesso.
Guardia di Finanza, Avvocati e Jeeg Robot non hanno mai fatto partire tale avvertenza. Si tratta dunque di una bufala diffusa tramite catena di Sant’Antonio, priva di qualsivoglia fondamento e dall’inutilità totale.
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