BUFALA La RAI ha offerto a Benigni 600.000 euro per leggere il Corano – bufale.net
Ci segnalano i nostri contatti la seguente immagine virale:
Il logo tradisce la tipologia di testo bufalaro: trattasi di un meme asceso, categoria per la quale dovremmo seriamente cominciare a pensare un codice cromatico a parte: una burla congegnata per strappare qualche risata e condivisione che, ad un certo punto, sfugge di mano e viene ricondivisa da persone che la prendono decisamente troppo sul serio.
Ovviamente, l’autore è la pagina virale Avanguartia Nera, parodia social dei movimenti di estrema destra.
Oltrettanto ovviamente tra le condivisioni, spulciando, scopriamo gli immancabili messaggi di chi ha preso il meme sul serio:
F****** anche il Corano leggere invece di leggere ste cagate pensate ad altre cose
E questo sarebbe un genio? Ma per piacere. VERGOGNA !
MATTEO RENZI STA AFFOSSANDO L’ITALIA
#SI IL 4 DICEMBRE IO VOTO #NOCHE TE POSSENO ACCECA L’OCCHI
E l’elenco, potrete appurare con un semplice click sulle condivisioni del link primario, va avanti molto a lungo, tra persone che hanno creduto alla bufala, persone che vi hanno creduto e cercano di darvi valore politico, e persone che, anziché correggere i disinformati contatti che hanno ritenuto veritiero il meme, li deridono col sarcasmo più pesante a loro disposizione.
La struttura della burla è infatti un canovaccio atto a creare indignazione: c’è Benigni, un personaggio inviso a buona parte del “Popolo della Rete”, la RAI, anche essa percepita come un’ente “sprecone”, il Corano, anche esso percepito da una frangia vocale e rissosa della Rete come “espressione di un nemico occulto”, e c’è una dazione economica ingente, identificata in uno “spreco” perché i “tre nemici” vengano riuniti in una “pseudominaccia” tanto grottesca quanto viralizzabile.
Lo scopo è, sostanzialmente, attendere al varco i commenti di chi ha creduto nella burla in modo da sommare i commenti di chi, avendo riconosciuto la beffa come tale, li lapida di insulti col massimo sarcasmo, perpetuando così visite e risate.
Tutto questo si sarebbe potuto evitare: sarebbe bastato verificare.
#ioverifico, sempre.
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