Perché il bacio sotto il vischio? Perché il vischio è un impostore!

di Shadow Ranger |

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Perché il bacio sotto il vischio? Perché il vischio è un impostore! Bufale.net

Il vischio è una pianta che ha ben poche qualità, a parte la leggenda nordica e anglosassone (più anglosassone come vedremo) del bacio sotto il vischio. Se potessimo dare il titolo di impostore supremo ad una pianta, questa sarebbe proprio il vischio, che nel mito e nella medicina alternativa è stata ammantata di poteri e abilità dei quali non dispone.

Perché il bacio sotto il vischio? Perché il vischio è un impostore!

Perché il bacio sotto il vischio? Perché il vischio è un impostore!

Il vischio è tossico, ancorché descritto come potenzialmente mortale solo in dosi concentrate, gli vengono attribuite capacità (ma pericoloso per gli animali domestici), non ha le capacità di “terapia alternativa antitumorale” che alcune frange del complotto gli hanno riconosciuto (anche se viene usato in alcune preparazioni fitoterapiche in dosi controllate) e, francamente, pur potendo astrattamente effetturare fotosintesi da solo, di norma è un parassita di altre piante.

È anche riuscito ad infilarsi in un serie di miti di pregio come pianta “divina”, anche se di divino ha ben poco e diventare simbolo degli amanti.

Perché il bacio sotto il vischio? Perché il vischio è un impostore!

Il vischio veniva usato in passato per preparare colle per trappole per l’uccellagione: veniva anche descritto nei miti grecoromani come un dono propiziatorio per raggiungere l’oltretomba, e un simbolo di fertilità (per le sue bacche “appiccicose”) evocativo dello sperma e dei genitali.

Del resto, “vischiosità a parte”, essendo una pianta parassita è qualcosa di vivo che può essere trovato anche su tronchi morti, rendendolo quindi agli occhi dei religiosi qualcosa di simbolico e potente.

Secondo il più noto mito norreno il Dio Baldur, figlio minore di Odino e Frigga e il “Più bello di tutti gli Dei” era diventato invincibile perché la madre, munita di poteri magici e preoccupata per la profetizzata morte del figlio, aveva incantato ogni creatura, sia fauna che flora perché fosse incapace di nuocere al figlio tranne l’inoffensivo (e forse pure un po’ schifoso vischio).

La morte di Balder o Baldur, illustrazione

La morte di Balder o Baldur, illustrazione

Loki, il dio dell’Inganno per molti noto grazie agli Avengers, aveva quindi deciso di farsi beffe del destino e delle preoccupazioni di Frigga facendo modo che Baldur fosse trafitto a morte proprio da un rametto di vischio: Baldur quindi finirà nel Regno dei Morti da cui tornerà solo nel giorno di Ragnarok per partecipare alla Fine del Mondo assieme ai suoi fratelli.

Secondo una parte diffusa del mito Frigga avrebbe quindi ordinato che tutti i giovani del mondo si baciassero sotto il vischio perché lo stesso non fosse mai più usato per uccidere ma per “fare l’amore”.

Secondo lo storico Mark Forsyth però non esistono tracce di prima mano del mito Norreno fino all’Inghilterra del 1700.

Come per molti casi già visti, si tratta di invenzioni successive apparse nella letteratura successivamente e retrodatate a miti più antichi per renderle nobili.

In una raccolta in due volumi di tutti i miti sul vischio edita nel 1720 da John Colbatch, il “vischio pianta dei baci” semplicemente non compare. Sperma degli dei, pianta dell’oltretomba, uccisore di Balder sì: pianta del bacio, no.

Nel 1784 appare una canzonetta in rima che fa riferimento alla leggenda:

“What all the men, Jem, John, and Joe,
Cry, ‘What good-luck has sent ye?’
And kiss beneath the mistletoe,
The girl not turn’d of twenty.”

Ovvero

“Allora tutti gli uomini, Jem, John e Joe
urlarono ‘Qual buon vento ti porta?’
E baciarono sotto il vischio
la giovinetta che ancora non aveva compiuto i vent’anni”

Sostanzialmente la prima menzione della leggenda è una canzonetta in cui tre personaggi cercano di convincere una bella diciannovenne a baciarli dando la colpa al vischio.

Il vischio, pianta dei baci

È da quel momento storico in poi che si moltiplicano le apparizioni letterarie e popolari della coppia che si bacia sotto il vischio. Charles Dickens, con accenti poco adatti alla letteratura odierna, descrisse nel Circolo Pickwick la scena di attempate signore pronte a farsi baciare sotto il vischio e giovinette ritrose pronte a urlare, strepitare, scappare e opporre resistenza per poi cedere all’improvviso quando i loro spasimanti erano ormai stanchi del gioco di seduzione improvvisato, e cominciarono ad apparire quadretti raffiguranti l’uso.

Forsyth ci ricorda comunque che nel 1800 una donna di buona famiglia in età vittoriana probabilmente non avrebbe mai avuto nella sua vita la possibilità di esprimere consenso.

Se spesso sarebbe finita in un matrimonio combinato, figurarsi cosa poteva accadere se un giovinotto avesse deciso di volerla “baciare sotto il vischio”.

Bacio sotto il vischio, stampa d'epoca

Bacio sotto il vischio, stampa d’epoca

A questo punto, una leggenda nata di fatto perché un allupato voleva baciare una giovinetta con una scusa fu nobilitata in tutti i modi possibili.

Si inventò un mito Norreno basato sull’amore e sul rifiuto della violenza (ironico, dato che oggi definiremmo una forma di violenza costringere un bacio), si cercò di collegare il bacio sotto il vischio a un “gesto di pace” (curiosamente però rivolto da uomini a caso a giovani donne di aspetto avvenente…) e infine si aggiunse la superstizione per cui se la donna avesse rifiutato il bacio la malasorte si sarebbe abbattuta su di lei.

Nel 1820 il testo di Washington Irving The Sketch Book, il “Il libro degli schizzi di Geoffrey Crayon” descrive un serie di “affreschi”, ovvero una serie di storie, favole, miti, leggende e momenti tradizionali dell'”America per bene” che l’autore desidera siano conservati e tramandati.

Tra di essi compare il mito del bacio sotto il vischio

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