BUFALA Approvato il “Lodo anti-insulto”. Multe per chi insulta Renzi e gli altri politici su Facebook! – bufale.net
Ci segnalano i nostri contatti il seguente articolo, targato il Secolo XX
Il Parlamento ha approvato una nuova legge per la tutela dei deputati e dei senatori. Con il “lodo anti-insulto” viene garantita l’immunità parlamentare nei confronti degli insulti. In altre parole, da ora in poi, saranno legalmente perseguibili tutti coloro i quali insulteranno la figura e la persona di Renzi, e di tutte le altre figure politiche italiane. Chiunque dovesse oltraggiare, deridere o prendere in giro un politico è passibile di denuncia. In particolare saranno monitorati i social network. Con la tecnologia di oggi sarà facile rilevare automaticamente il reato, e i colpevoli verranno immediatamente segnalati alle autorità competenti. Ovviamente non parliamo di un reato penale, non è previsto il carcere ma solo una multa che va dai 50 euro ai 250 euro in rapporto all’entità dell’ingiuria. La cifra verrà in parte (il 10 %) data al politico insultato (come forma risarcimento), il 90 % finirà nelle casse dell’erario.
La norma non ha valore retroattivo, quindi tutti coloro i quali hanno insultato i politici su facebook , twitter, ecc, nei mesi passati non devono temere alcuna sanzione.
Ovviamente, tutto quello che avete da temere, se avete creduto in questa bufala, è il dover rivedere alle radici il vostro metodo di verifica, in quanto questa è una bufala bella e buona, e, sinceramente, neppure ben redatta.
Parlare di reato penale, come i più colti tra voi sapranno, è un po’ come parlare di acqua bagnata o vetro di vetro, e come tutti sanno la traduzione in carcere è il concetto alla base di ammenda e reclusione, le forme sanzionatorie usate per contravvenzioni e delitti.
Nondimeno, la bufala era stata affrontata già agli inizi del mese dalla nota rivista Wired, la quale, peraltro,
cita linkandolo il notro intervento del venticinque marzo. Ottimo momento per ricambiare tanto apprezzamento, dato il necessario ed ottimo lavoro fatto dalla rivista che, questa volta, ci ha ben anticipato:
Gli articoli hanno già registrato online migliaia di apprezzamenti e condivisioni, ma non sono altro che la rivisitazione di una bufala già circolata in rete a marzo di quest’anno, secondo la quale era stato approvato un disegno di legge ad personam voluto dal premier Matteo Renzi che prevedeva una multa di 2.500 euro per chi avesse insultato la figura del primo ministro.
In realtà pubblicare un commento offensivo su Facebook o su un altro social network rientra già per legge nel reato di diffamazione a mezzo stampa. Ha fatto storia, in giugno dell’anno scorso, la sentenza numero 24431/2015 della Corte di Cassazione con cui è stato stabilito che “inserire un commento su una bacheca di un social network significa dare al suddetto messaggio una diffusione che potenzialmente ha la capacità di raggiungere un numero indeterminato di persone, sicché, laddove questo sia offensivo, deve ritenersi integrata la fattispecie aggravata del reato di diffamazione”.
Al dì là dei dettagli tecnici e numerici del provvedimento, che sono completamente inventati, il cuore della bufala sta nel collegare questa norma alla persona di Renzi, o anche alla classe politica nel complesso, così come nel far credere che si tratti di una novità introdotta dall’attuale governo.
Quindi tranquilli, nessuna indagine speciale e multa particolare sui social.
Ma ricordate comunque, nel regolare i rapporti tra singoli su Facebook, che le parole pesano.
Quindi, siate cortesi anche quando litigate con perfetti sconosciuti. Soprattutto quando litigate con perfetti sconosciuti.
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