No, questa circolare non riguarda la leva obbligatoria, bensì il richiamo in servizio senza assegni
Ci segnalano i nostri contatti una circolare descritta negli ambienti social come relativa alla leva obbligatoria. Questo è un dato sviato e mistificato: riguarda invece la corretta applicazione della la Direttiva SMD-P-102(A) edizione 2016 (quindi ben precedente le situazioni di conflitto), relativa al richiamo in servizio senza assegni.
E lo scopo della circolare è ricordare alle amministrazioni che il richiamo in servizio senza assegni dovrebbe essere, anche giustamente, eccezione e non regola.
No, questa circolare non riguarda la leva obbligatoria, bensì il richiamo in servizio senza assegni
Dicesi “richiamo in servizio senza assegni” il richiamo in servizio del personale posto in ausiliaria (per superamento dei limiti di età o aspettativa a seguito di riduzione dei quadri o dopo quaranta anni di servizio) quando il trattamento pensionistico in godimento al militare (comprensivo dell’indennità di ausiliaria) non viene sospeso (e quindi non vengono erogati emolumenti aggiuntivi all’interessato).
Cosa che ovviamente va considerata eccezione e non norma: la circolare interviene ricordando che le domande devono essere motivate, attivate solo in caso di assoluta necessità e particolare eccezionalità. La procedura prevede l’approvazione della richiesta dalle Autorità di Vertice e Politiche.
Ovviamente, nei casi ordinari bisognerà richiamare solo militi che abbiano caratteristiche peculiari per l’incarico da svolgere, elevatissima specializzazione oppure necessità di continuità a particolari incarichi comprese posizioni da coprire in ambito internazionale.
Lo scopo è consentire l’avvicendamento di personale in servizio senza che il continuo richiamo degli ausiliari ponga in essere un vero e proprio blocco all’ingresso di nuovo personale.
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