No, questa tazza di Starbucks non nasce per supportare la Palestina
Secondo un utente (ma non solo) su X, una tazza lanciata dalla catena Starbucks rappresenterebbe il sostegno dell’azienda alla Palestina nel contesto del conflitto con Israele. La tazza raffigura un’anguria. L’azienda ha prontamente smentito la notizia con i dovuti chiarimenti.
Una tazza di Starbucks per la Palestina?
Come detto in apertura, su X avanza la teoria secondo la quale una tazza di Starbucks raffigurante un’anguria sarebbe un modo per l’azienda di manifestare il suo sostegno alla causa palestinese nel conflitto con Israele, che il 7 ottobre 2023 ha trovato nuovo vigore.
L’utente scrive: “Sembrano dire: ‘Ci dispiace, venite da noi’, ma non ci prenderete in giro. Continueremo a boicottare‘. L’associazione tra l’anguria e la Palestina, in verità, trova un riscontro in una campagna di sensibilizzazione del 1967 a seguito della guerra dei Sei Giorni. Lo ricorda il Time in questo articolo.
Per questo molti utenti sostengono che la fetta d’anguria stilizzata sulle tazze di Starbucks sia un chiaro riferimento alla Palestina. Tuttavia, tale associazione rimane relegata nell’immaginazione degli utenti.
La smentita di Starbucks
La notizia è stata smentita dalla stessa azienda. I colleghi statunitensi di Snopes hanno dialogato con il portavoce dell’azienda Jaci Anderson che ha riferito che la tazza con l’anguria stilizzata è stata immessa sul mercato nell’estate 2023 proprio per la collezione estiva distribuita nel Regno Unito.
Quindi, sottolinea Anderson, la tazza con l’anguria non ha alcuna attinenza con il conflitto in Medio Oriente. L’azienda aveva annunciato sui social la nuova collezione in un post pubblicato il 5 maggio 2023.
Quindi?
Parliamo di disinformazione perché il post parte da un contenuto reale (la tazza di Starbucks con l’anguria esiste) e fa riferimento a un fatto storico (l’anguria usata come simbolo pro-Palestina dopo la guerra dei Sei Giorni nel 1967), ma crea una correlazione che non esiste.
La tazza di Starbucks non contiene alcun riferimento alla guerra in Medio Oriente.
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