No, non è vero che Cristoforo Colombo dovette convincere i terrapiattisti

di Shadow Ranger |

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No, non è vero che Cristoforo Colombo dovette convincere i terrapiattisti Bufale.net

Un mito risalente come vedremo all’800 vede il Medioevo era piena di ignoranza e terrapiattisti, e vede il Medioevo finire con Cristoforo Colombo che sconfigge i Terrapiattisti dimostrando alla Regina Isabella una volta per tutte che la Terra era sferica e non piatta.

No, non è vero che Cristoforo Colombo dovette convincere i terrapiattisti

No, non è vero che Cristoforo Colombo dovette convincere i terrapiattisti

C’è un solo problema: già nel 1490, e dal terzo secolo avanti Cristo, nessuna persona con un briciolo di cultura credeva nella Terra Piatta. Teoria questa, riservata a sacche di ignoranza nella popolazione incolta (un po’ come accade ancora ora, del resto, nel magico mondo del complottismo).

Il problema posto a Colombo dai finanziatori era diverso: scommettere se la tecnologia dell’epoca avrebbe consentito l’arrivo in Asia senza soste. Colombo aveva sia ragione che torto. Infatti finì nelle Americhe, ben più vicine, convinto di esserci andato comunque “abbastanza vicino”, così vicino che per molto tempo la geografia occidentale parlò di “Indie Occidentali” per descrivere le isole comprese tra Florida e Venezuela.

No, non è vero che Cristoforo Colombo dovette convincere i terrapiattisti

La fiorita leggenda di Colombo che zittisce i dubbi dei terrapiattisti appare nel libro “The Life and Voyages of Christopher Columbus” di Washington Irving del 1828 e da allora non è mai più andata via.

Irving, un narratore provetto, volle inserire questo aneddoto per magnificare la figura di Colombo grande pensatore e araldo di una nuova era del pensiero umano contro l’oscurantismo medioevale.

In realtà i dubbi dei finanziatori erano dovuti alle distanze. Colombo era convinto che la distanza tra Europa ed Asia fosse di molto inferiore a quanto poi fu dimostrato in seguito.

Calcoli alla mano, Colombo riteneva che la distanza tra le Canarie e il Giappone fosse di 2400 miglia nautiche anziché 10600 (4400 km circa al posto di 20mila km circa) e che, comunque, per la strada avrebbe trovato quantomeno isole dove far approvvigionamento.

Non così ottimisti erano i finanziatori, che temevano Colombo sarebbe arrivato a metà strada senza acqua potabile e cibo.

Così non accadde perché Colombo finì direttamente nei Caraibi, aprendo la via all’esplorazione del Nuovo Mondo e soprattutto colmando una distanza più affine a quella da lui inizialmente ipotizzata.

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