L’ospedale a Gaza, il fallimento del “fast journalism” e le bufale con data e aerei
Ha fatto grande scalpore la distruzione di un ospedale a Gaza. Non ci siamo pronunciati al riguardo proprio in quanto fieri sostenitori dello “slow journalism”: è meglio arrivare per ultimi sul pezzo prendendosi gli insulti anche ferocissimi del popolo del “Noncielodikeno perché la notizia non piaccia alla kastahhhhhhh mainstrim” che arrivare per primi diffondendo informazioni non verificate e assecondando i principali diffusori di fake news.
Abbiamo fatto quindi in tempo a stanare qualche fake news sulla vicenda, assecondata dall’incapacità di tutti (compresi alcuni interpreti dell’informazione) di saper attendere.
L’ospedale a Gaza, il fallimento del “fast journalism” e le bufale con data e aerei
Per tutta la mattinata del 18 ottobre pareva che il caso fosse risolto: letteralmente ha risuonato una velina di Hamas per cui l’ospedale era stato sicuramente bombardato dagli Israeliani, fine della questione.
Questione non proprio finita: è bastato attendere un pomeriggio perché Il 24 Ore pubblicasse un audio che invece incolpa chiaramente il “fuoco amico” Palestinese per la distruzione e l’iniziale certezza sono diventati “dubbi crescenti”.
Ovviamente non saremo qui a fare l’errore di molti altri: vi saranno indagini e riscontri.
Quello che possiamo sicuramente dirvi è che una delle teorie usate come prova della “versione di Hamas” è una bufala così grossolana che solo il desiderio di voler avere ragione ad ogni costo e volerla avere rapida e precotta può giustificare.
Un video che parla di un fantomatico “aereo israeliano” che, al pari delle bufale degli “aerei NATO delle scie chimiche” che abbiamo già visto sarebbe responsabile di ogni atrocità.
Problema: il video ha una chiarissima “timestamp”, l’indicazione della data e dell’ora.
E semplicemente la data non corrisponde. Il missile è caduto sull’ospedale alle ore 6:59 ora locale mentre come potete chiaramente vedere nella screenshot, essa è stata prelevata un’ora dopo, alle 7:59.
È un po’ presto per ipotizzare che mentre cadevano le bombe qualcuno sia passato all’ora legale con giorni di anticipo, e se davvero per un puro caso e accidente come quello invocato dai difensori del video che dichiarano che “casualmente” la loro telecamera di riferimento aveva l’orario sbagliato, se così fosse il video sarebbe una veduta illuminata dalla luce del sole.
Cosa che ovviamente non è, essendo effettivamente un video delle 7:59 ora locale, peraltro ripresa da un angolo che inquadra una veduta a chilometri dall’ospedale, circostanza anche questa annotata dagli analisti.
Ci sono quindi due ipotesi e altrettanto deprecabili: la prima che è si tratti dell’opera di un “analista fai da te” che, in un clima di informazione in cui la corsa ad arrivare per primi rende incauti, ha pubblicato un’indagine fallace, inesatta, imprecisa e piena di errori pur di arrivare per primo, sposando acriticamente la tesi che in mattinata era maggioritaria e non lo è più stata dopo.
La seconda ipotesi, ovviamente è “Pallywood“, l’equivalente delle “fonti russe” applicato al conflitto palestinese, ovvero la voluta diffusione di informazioni false e sviate.
In ogni caso, chi ricondivide simili testi sta condividendo una bufala.
Conclusione
In un clima di notizie già poco chiare, il presunto video dell'”aereo israeliano che bombarda l’ospedale” è un diverso video preso da chilometri di distanza ed un’ora di distanza spacciato per “video del bombardamento”.
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