Le zanzare mi pungono perché ho il sangue dolce, ma è una falsa credenza
“Perché le zanzare pungono solo me?”: questa è la domanda che molti di voi si siete fatti. Perché in ogni famiglia, in ogni comitiva c’è sempre almeno uno che si vanta di non essere quasi mai punto ed uno che dichiara di essere la preda delle zanzare di tutto il quartiere.
La volgata è che esista un “sangue dolce”, ovvero delle persone dal sangue pregiato e saporito che farebbe la felicità delle zanzare (e dei vampiri) di tutta la città.
Nessuno ha mai provato questa bizzarra qualità, che entra di diritto tra le leggende metropolitane.
“Perché le zanzare pungono solo me?” e altre domande dalla risposta sbagliata
Partiamo dal motivo per cui la zanzara punge: le zanzare, sia maschi che femmine, si nutrono abitualmente di nettare e sostanze zuccherine come farebbe ogni insetto che non sia una grande rottura di scatole.
Le sole zanzare femmine hanno bisogno di particolari proteine, contenute ad esempio nel sangue umano, per deporre le loro uova. Quindi le sole zanzare femmine succhiano il nostro sangue per produrre i loro piccoli, cosa che solitamente non intenerisce nessuno.
Allo scopo hanno sviluppato una proboscide con due funzioni: la prima è ovviamente succhiare, la seconda è iniettare una serie di enzimi anticoagulanti per fare in modo che il sangue resti fluido mentre viene succhiato e un anestetico per fare in modo che, furbamente, il prurito si inneschi solo a fine pasto o sul finire dello stesso (motivo per cui quando la bolla comincia a prudere la zanzara è già volata via, oppure quando la schiacciamo ha la pancia piena del nostro sangue).
Lo stesso prurito è causato da una reazione allergica al cocktail di ormoni pompato per mantenere il pasto fluido e saporito.
Le zanzare cacciano basandosi sulla produzione di anidride carbonica e acido lattico, quindi usando l’olfatto per cercare le loro vittime.
Questo incidentalmente rende inutile e costoso comprare lampade antizanzare: sono zanzare, non falene. Non usano la vista, usano l’olfatto.
Quindi uno dei sospettati (ma ripeto, certezza non vi è) è il sudore: persone fisicamente attive, corpulente, donne incinte e altre persone dalla perspirazione più marcata risultano aneddoticamente più colpite, come quelle che hanno un respiro più marcato e affannoso (forse per l’anidride carbonica).
Anche l’alcol entra nel mirino: bere birra aumenta la possibilità di attirare le zanzare, probabilmente perché l’alcol tende a far sudare più facilmente aumentando la temperatura del corpo.
Uno studio del 2004 legato allo studio di alcuni gruppi di zanzare evidenziano che, nei gruppi di persone coinvolti nella ricerca, le persone di gruppo 0 hanno riportato più punture, ma non è chiaro il motivo. Alcune persone emettono un “marcatore chimico” che consentirebbe di identificare il gruppo sanguigno, che sembrerebbe (i dubbi sono ancora d’obbligo) legato alla scelta delle zanzare.
Anche l’insieme di batteri che vivono sulla pelle umana anche del più pulito di noi, influenzando l’odore del sudore, potrebbero influenzare le zanzare.
Quindi?
Quindi non solo non esiste un “sangue dolce”, ma molte delle precauzioni della nonna prese per evitare di essere morsi sono inefficaci. Come le lampade elettriche attirainsetti e gli emettitori di ultrasuoni: le zanzare non usano né la vista né l’udito per orientarsi, quindi non le ingannate.
Altra pratica assai nociva è “incidere una croce” con le unghie sulla bolla: vi state solo procurando un’escoriazione con delle unghie che immaginiamo dopo una serata all’aperto siano tutt’altro che ben pulite, quindi un’escoriazione infetta pure.
Attenti anche agli zampironi: areare il locale prima di soggiornare non è una pratica che andrebbe evitata, specialmente nelle calde estati dei climatizzatori a palla e delle finestre chiuse. Affumicarsi significherebbe danneggiare noi stessi e non le zanzare.
Come nota storica, le zanzare sono uno dei motivi per cui la Talassemia o Anemia Mediterranea è endemica nelle località eponime: non perché le zanzare ne siano causa, ma perché un talassemico a causa dei suoi globuli rossi anomali resiste al plasmodio della malaria portato dalle zanzare, quindi in tempi di endemia malarica il talassemico evitava di ammalarsi.
Parimenti è un mito ritenere che le zanzare possano trasmettere l’HIV o persino il vaccino antiCOVID: a parte il citato plasmodio evoluto per vivere nell’apparato digerente della zanzara, questa evolve e degrada di tutto.
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