Storie di rinascita: a Conselice e Lavezzola le idrovore lottano con l’acqua

di Bufale.net Team |

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Storie di rinascita: a Conselice e Lavezzola le idrovore lottano con l’acqua Bufale.net

A Conselice e Lavezzola le idrovore lottano con l’acqua: è la storia di una comunità che rifiuta di arrendersi di fronte alle avversità. Avevamo già visto il tentativo di riportare la vita sulle spiagge e nelle città, ma ancora si tenta di combattere, e con l’aiuto di tutti.

Storie di rinascita: a Conselice e Lavezzola le idrovore lottano con l'acqua

Storie di rinascita: a Conselice e Lavezzola le idrovore lottano con l’acqua, fonte ANSA/FABRIZIO ZANI

Nella Lavezzola evacuata 22 idrovore sono state portate in questi giorni per cercare di contrastare gli effetti dell’allagamento, in uno sforzo di solidarietà estremo che ha coinvolto privati e volontari.

«Ma non abbiamo ancora salvato niente» commenta per Corriere Romagna Davide Facchini, imprenditore, mentre si alterna con una quarantina di persone per pompare via più acqua possibile. Ma intanto i progressi si vedono, centimetro per centimetro. «Se davvero è così, speriamo. Stiamo pompando acqua per toglierla da loro, per rimanere asciutti a Lavezzola abbiamo bisogno di svuotare Conselice dove già il primo giorno ho fuso il fuoristrada per recuperare gente che si stava allagando prima dell’arrivo dei soccorsi. Non so se quello che stiamo facendo funzionerà, non sappiamo quanto potremo tenere botta in questa situazione. E’ tutto appeso a un filo, ma ci stiamo provando. Non avevamo alternative, l’argine del canale Buonacquisto è al limite».

A Conselice, complice il funzionamento a pieno regime dell’impianto idrovora Sabadina, ieri cominciano a vedersi i primi veri segnali di miglioramento.

Lavezzola è ancora allagata, ancora sfollata.

Ma la comunità rifiuta di arrendersi: non c’è più l’economia da salvare, ma la vita stessa dell’Emilia Romagna, con comunità che rivendicano i loro spazi vitali prima che un tragico incidente li cancelli dalle mappe per non si sa per quanto, per non perdere per sempre il bagaglio di società e cultura di quelle terre.

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