DISINFORMAZIONE “Assicurazione auto gratis per gli immigrati:gliela paga la Caritas” bufale.net
Quasi tutti noi nell’ultimo periodo ci siamo imbattuti in questa notizia. Chi attraverso siti internet, chi su Facebook. Quanto descritto nell’articolo ha provocato nei lettori una miriade di reazioni differenti. Chi ha tirato fuori il suo meglio in affermazioni razziste, discriminatorie, offensive, chi ha inveito contro lo Stato e le cariche pubbliche, ed infine chi ha gioito per un gesto di aiuto verso i più bisognosi. Ritengo opportuno e doveroso dare delle specifiche a tal riguardo ora. A volte basta una ricerca per scovare magagne o come in questo caso “DISINFORMAZIONI” o notizie incomplete create per il solo fine di creare scalpore.
“Ultimamente sta capitando qualcosa di molto strano. Da un po’ di giorni, alcuni clienti extracomunitari sono venuti a chiederci preventivi di rinnovo. Fin qui tutto ok, se non che le polizze verranno pagate dalla Caritas di Fano. Sono 15 anni che lavoro in assicurazione e questa cosa non mi è mai successa. Credo che tutti debbano sapere dove va il famoso 8×1000″ .
Questa è l’apertura della notizia in questione. Non si conoscono fonti certe per questa affermazione. Chi l’abbia fatta, né come tantomeno in quale circostanza. A mio avviso risulta subito una “punzecchiata” per istigare indignazione e fastidio nel lettore. Ma la Caritas di Fano non tarda ad esporre le proprie ragioni.
La replica della Caritas è arrivata prontamente ed attraverso la voce del responsabile Angiolo Farneti che ha prontamente precisato che si tratta di pagamenti per polizze assicurative che vengono destinati a persone bisognose, siano esse italiane o straniere, che utilizzano l’auto per motivi di lavoro e che senza di esse non potrebbero lavorare, peggiorando quindi la loro condizione.
La Caritas con i proventi che gli arrivano, in poche parole, provvede a dare aiuti laddove ve ne sia la necessità. Questo è ciò che fanno da sempre ed il fine per il quale la conosciamo fin dove la nostra memoria riesce a ricordare.
Questa iniziativa è rivolta a tutti i cittadini indigenti che ne fanno richiesta e rientra nella categoria di casi in cui la Caritas di Fano da aiuti economici a persone che ne hanno bisogno per pagare una serie di spese indispensabili come l’affitto,le bollette, il condominio e tra queste l’assicurazione auto.
Gli aiuti economici non vengono concessi in base alla cittadinanza, privilegiando gli stranieri, ma in base a dei punteggi determinati dall’Isee, senza alcuna discriminazione. Come è facile capire molti immigrati versano in condizioni di grave povertà ed è ovvio che la Caritas si adoperi per aiutarli come fa per tutti i poveri a cui rivolge la sua opera, italiani e non.
Opere di bene. Ecco di cosa si tratta. Perché allora precisare nuovamente la categoria della notizia ovvero “DISINFORMAZIONE”?! Semplicemente perché, attraverso iter o tipologie di richieste che a noi non è dato conoscere (occupandoci di tutt’altro nella vita) anche un italiano in difficoltà avrebbe diritto ai medesimi aiuti. Evidentemente in pochi ne sono a conoscenza. Poi immaginiamo anche che subentri una sorta di amor proprio, vergogna, rabbia nel dover pensare di arrivare a tanto….ma se c’è la necessità crediamo sia meglio poter uscire da una situazione di disagio con una aiuto che sprofondare magari nella disperazione.
Messaggio quindi per tutti i nostri lettori. Se conoscete qualcuno in difficoltà, portatelo ad informarsi alla Caritas o ad Enti similari. Magari si ritroverebbe come la fenice, dalle proprie ceneri dopo un periodo buio ne uscirebbe più bello e forte di prima.
Quindi la notizia è vera ma con dovute specifiche:”Disinformazione” per l’appunto. Mi dispiace personalmente aver letto messaggi a sfondo razzista d’una crudeltà quasi disumana. Anche io come il buon Claudio 🙂 cerco pur sempre di rimanere il più imparziale possibile nelle considerazioni, ma tutta questa cattiveria gratuita che dilaga in rete ci mostra palesemente un utilizzo spesso errato di internet. La rete dovrebbe unire i pensieri, non allontanare le persone ed istigare all’odio.
Al prossimo articolo. Valerio M.
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