No, questo non è il padre di Klaus Schwab: ricomincia la saga dei parenti inventati
Quello che vedrete nelle foto che seguono non è il padre di Klaus Schwab.
È la prova di un’abitudine che dimostra come l’unione dell’ordinario complottismo, del complottismo novax e del complottismo Pro-Putin genera varianti di narrazioni antiche.
Nel complottismo esiste la teoria dei “Poteri Forti” secondo cui tutti i potenti della terra sono imparentati tra loro in una sorta di fantadinastia oscura e nobiliare dove Soros è letteralmente lo “Zio Nonno” di tutta l’umanità. Zio e nonno contemporaneamente di tutti i Poteri Forti come l’Uncle Granpa televisivo o come l’Alman di Thule dei Cavalieri dello Zodiaco padre (biologico o adottivo a seconda del doppiaggio) di tutti i Cavalieri dello Zodiaco al servizio di Lady Isabel.
Nel Putinismo esiste la teoria per cui essere “nazista” è il supremo insulto, il nazismo si tramanda “per sangue”, quindi se hai un antenato “presunto” nazista devi essere denazificato con la forza e la violenza nei tuoi confronti si giustifica.
Quindi ci ritroviamo con Soros zio nonno di Zelensky, Obama nipote di Eva Braun e cugino di Trump e Angela Merkel e Hitler stesso discendente da una “nobile famiglia ebraica e la loro servetta scema”.
Ma anche con Bill Gates discendente da una famiglia di geniali inventori di vaccini e Zuckerberg imparentato con le “elite ebraiche” e Rockefeller. Il magnate, non il corvo parlante.
Arriviamo così a Klaus Schwab, tornato nell’occhio del ciclone complottista per una strana serie di coincidenze.
No, questo non è il padre di Klaus Schwab: ricomincia la saga dei parenti inventati
Parte tutto quando abbiamo sottoposto a fact checking un filmato modificato in modo da far “confessare” al CEO di Pfizer un presunto complotto per dimezzare la popolazione umana.
Complotto inventato cucendo due pezzi di frasi assieme per crearne una nuova.
Ma i complottisti non si arresero, e in branco ci scrissero in posta, tra insulti e petulanza, che sì, è vero, “avevano postato la buffala (sic!), ma la buffala (sic!) eravamo noi perché Klaus Schwab aveva detto la stessa cosa”.
Solamente che Klaus Schwab non aveva mai detto o scritto quella cosa, e infatti i contestatori ci inoltrarono la copia di un libro scrito da tutt’altro soggetto, chiamato “La Cospirazione dei 300”, e che descrive una teoria del complotto secondo cui 300 individui nazigay magnati Pagati dai Poteri Forti vogliono dominare il mondo.
Il tiro salvezza è quindi cercare i parenti di Klaus Schwab, secondo la logica secondo cui se il padre di Klaus Schwab è cattivo, il figlio deve essere malvagio.
Tipo la storia del Lupo e l’Agnello, insomma.
Ma come rivelano i colleghi di Facta, basandosi su una indagine dei colleghi di DPA, il presunto Eugen Schwab è in realtà un generale nazista di nome Walther Dybilasz, deceduto nel 1950.
Eugen Schwab ha lavorato per una ditta di Ravensburg, premiata in età nazista per la sua produttività. Non ci sono legami tra confidenze e rapporti stretti col Regime o con Hitler.
Sarebbe un po’ come accusare tutti coloro che hanno lavorato in imprese Italiane attive durante la guerra di essere “Amici di Mussolini” solo per il fatto di aver lavorato in tempo di guerra quando l’Italia era sotto un regime.
Klaus Schwab è in compenso protagonista di infinite fake news, dalla cospirazione del Grande Reset ai Poteri Forti passando per il Deep State.
Ovvero la già citata teoria di una cabala di Poteri Forti che guidano il mondo.
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