Boom di vendita integratori allo iodio: perché non vi servirà a niente fare incetta
Boom di vendita integratori allo iodio: e siamo dinanzi al solito sordido allarmista deja vu.
Abbiamo già visto questo scenario e anche più volte. Improbabili “cuggini” alla Elio e “amici che lavorano in Regione” che incitavano a prendere d’assalto i supermercati svuotando gli scaffali nelle prime settimane della Pandemia per esempio.
Ma tornando al tema della salute, anche l’isteria collettiva che ha portato alla sparizione dello Zitromax dalle farmacie, perché i novax si erano convinti che si potesse combattere Pfizer evitando di vaccinarsi trincando litri di antibiotico prodotto da Pfizer.
Per non parlare del feticcio Ivermectina, l’antielmintico al centro di mille fake news, grottescamente attribuito ad un “protocollo medico” per la Regina Elisabetta assieme a trapianti di polmoni, cloni alieni e trasfusioni di sangue random.
Il fai-da-te medico-complottaro ha sempre dei rischi. Ed ecco che, assieme all’incubo della guerra ed ai timori nucleari riappare il boom di vendita integratori allo iodio.
Boom di vendita integratori allo iodio: perché non vi servirà a niente fare incetta
Premessa: esattamente come riempire la dispensa di penne lisce, avere in casa scatoloni di antiparassitario e scorte di sciroppo per la tosse da far credere ai vostri vicini di casa di vivere nel reboot di Breaking Bad non è servito a nulla a nessuno non lo farà riempirvi casa di integratori allo iodio, o peggio, ingollarli a random credendo funzionino come il “Rad-X” e “Rad-Away” della saga videoludica di Fallout rendendovi immuni dalle radiazioni o espellendole magicamente dai vostri corpi.
In primo luogo, l’incetta di integratori si basa proprio sulla suggestione cinematografica o videoludica che “saturando” la tiroide di “iodio pulito” si possa impedire allo “iodio radioattivo” di soffermarsi.
Un po’ come si può impedire ai turisti di fermarsi a Lucca la prima settimana di Novembre piazzandoci il Lucca Comics&Games per riempire gli alberghi di fan del fumetto.
Non è esattamente così: anzi.
A ciò occorre aggiungere la differenza tra gli integratori a base di iodio e i farmaci che hanno come principio attivo lo ioduro di potassio. I primi – acquistabili in farmacia senza ricetta – sono indicati soltanto nei casi documentati di carenza di iodio. A essere impiegati per la profilassi in caso di esposizione allo iodio radioattivo sono invece le compresse di ioduro di potassio. Queste vengono distribuite soltanto dietro prescrizione medica. E, in assenza di condizioni di rischio, non possono essere acquistate in farmacia.
Sostanzialmente, tutto quello che sta facendo chi fa incetta di integratori è sottrarre a chi soffre di carenza di iodio un integratore, ed esporsi al rischio di eccessiva assunzione dello stesso.
In caso di esposizione radioattiva, avverrebbe una distribuzione del farmaco corretto, previa ricetta medica.
In caso di incidente nucleare, esiste un piano per rifornire di questi farmaci i target della popolazione più a rischio: gli under 18, le donne incinte e in allattamento – prosegue Aimaretti -. Si partirebbe da loro poiché si è visto che il rischio di sviluppare un tumore della tiroide a causa delle radiazioni cala sensibilmente dopo i 40 anni
Chi quindi ritiene di potersi “immunizzare dalla radiazioni” assumendo iodio a caso, altro non fa che esporsi al rischio di diarrea, eruzioni cutanee, dolori addominali, reazioni allergiche e alterazione della funzionalità della ghiandola (iper e ipotiroidismo).
Va anche ricordato, come sviluppato in questo thread, che un fallout nucleare libera diversi tipi di elementi radioattivi.
Cercare di rendersi immuni (fallendo) dallo iodio è come entrare su un campo di battaglia con un pezzo di cartone legato al petto, urlando di essere convinti che quel pezzo di cartone fermi le pallottole di un determinato calibro mentre intorno a voi fischiano bombe, razzi, missili e vi inseguono con delle baionette per traforarvi per benino.
Insomma, non cedete all’isteria del momento.
Questo articolo non intende sostituire i consigli di un medico: ma neppure vostra zia Peppina col cellulare a libretto, l’amico su Telegram o la chat dei “leoni e guerrieri” dovrebbero farlo.
Eppure vi becchiamo qui ad assecondare il boom di vendita integratori allo iodio.
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