L’Ambasciata Americana a Kiev contro la Russia: la guerra del meme
L’Ambasciata Americana a Kiev contro la Russia dimostra qualcosa che sapevamo. Che il meme sarebbe diventato uno strumento di politica, se non di lotta e appartenenza politica.
Teoria più antica di Internet, letteralmente: anche nella Seconda Guerra mondiale vignette e parodie venivano brandite come oggi brandiamo il meme, creando svariate iconografie da lanciare sull’avversario.
A volte i meme hanno il sapore del “blast”, la risposta piccata e salace. E a volte le tensioni dei venti di guerra vengono proprio stemperate così: un “blast” per volta.
Da un lato quindi abbiamo il magniloquente annuncio con cui Putin ha annunciato il riconoscimento russo delle Repubbliche Separatiste del Donbass.
Discorso identificato da taluni interpreti come decisamente e anche un po’ sfacciatamente filorusso, fino a disconoscere l’esistenza dell’Ucraina in toto se non come sottoprodotto del Regime Sovietico.
Da un lato l’Ambasciata Statunitense a Kiev, che twitta con un meme al Sapore di Blast. Questo.
— U.S. Embassy Kyiv (@USEmbassyKyiv) February 22, 2022
L’Ambasciata Americana a Kiev contro la Russia: la guerra del meme
Un’immagine vale più di mille parole, recita un antico adagio.
L’Ambasciata Statunitense di immagini ne schiera ben cinque (cinquemila parole dunque?): cinque bellezze artistiche e architettoniche della Kiev a cavallo tra il 996 e il 1108 e una brulla, desolata, opprimente brughiera che dovrebbe rappresentare lo stato di Mosca in quegli anni.
Dal mondo dei meme è tutto, linea allo studio.
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