Polemiche sulla villa di Crisanti, la replica: “Acquistata con i miei risparmi, il Covid non c’entra”
La villa di Crisanti è il nuovo oggetto delle polemiche dei no-vax e di quanti, in questi anni funestati dalla pandemia, si focalizzano soltanto sulla narrazione degli interessi economici dietro le vite delle persone. Andrea Crisanti, infatti, ha acquistato una villa del ‘600 in provincia di Vicenza, sui Colli Berici. Alcune testate – Vicenza Today tra queste – hanno scritto che l’immobile gli sarebbe costato 2 milioni di euro mentre da altre parti sono arrivate teorie sui proventi della pandemia che, appunto, avrebbero consentito a Crisanti l’acquisto della villa.
Raggiunto da queste polemiche, Crisanti ha risposto con dichiarazioni rilasciate per Repubblica e Corriere della Sera. In primo luogo, il noto scienziato smentisce il prezzo cui alcune testate hanno fatto allusione. “Il prezzo era più basso, molto meno di quella cifra“, chiarisce Crisanti mantenendo comunque lo stretto riserbo sul prezzo dell’immobile.
I giornalisti, poi, gli chiedono se l’acquisto della villa sia stato reso possibile dai guadagni ottenuti in questi due anni di pandemia. Crisanti risponde:
Non me la faccia neanche questa domanda. Per acquistare l’immobile ho utilizzato le risorse mie e quelle di mia moglie accumulate in una vita. A Londra per 25 anni ho avuto una posizione apicale e anche lei dato che è a capo di un dipartimento in un ospedale. Siamo solo due professionisti che a fine carriera hanno deciso di fare un investimento. Di sicuro non avrei potuto racimolare in questi due anni i soldi necessari. È un progetto che avevamo da ben prima della pandemia, non c’entra nulla con il Covid.
Il professore, inoltre, ricorda che fino a poco tempo fa aveva una villa anche a Londra e “non è mai successo che qualcuno ne discutesse”. Infine, Crisanti in un’altra intervista, ritorna sulle accuse di essersi arricchito grazie alla pandemia:
Si può essere d’accordo o meno con quel che dico, ma non si dovrebbe mai scendere così in basso. Sfido chiunque a dimostrare che io ci abbia guadagnato un euro. In televisione, ci sono andato sempre gratis. I compensi per le mie consulenze li ho sempre girati al mio dipartimento. Se oltre ai soliti leoni da tastiera qualcuno ci mette la faccia sostenendo questa tesi vergognosa e infamante, lo denuncio.
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