Fusaro cavalca la forzatura del ‘vietato dire Natale’, i seguaci reagiscono: “Lo nominerò sempre”
C’è una pesante forzatura che circola in queste ore, in merito alla storia che sarà vietato dire Natale secondo una nuova disposizione dell’UE. Una forzatura vera e propria, come abbiamo avuto modo di evidenziare nelle ultime ore attraverso un primo articolo, che tuttavia viene alimentata per scopi puramente propagandistici da diversi esponenti politici. Oltre ai suddetti personaggi, abbiamo anche l’uscita di Diego Fusaro, il quale sui social ha ripreso puntualmente la questione.
Cosa dicono Diego Fusaro e i suoi sostenitori sul “vietato dire Natale”
A tal proposito, bisogna citare in primis quanto scritto da Diego Fusaro su Twitter, in merito alla prospettiva che possa essere “vietato dire Natale”, stando alle ultime indiscrezioni che arrivano dalla Commissione Europea: “La UE non vuole che si dica Natale. Mario Draghi non vuole che lo si festeggi. Preparatevi ai lockdown natalizi. Rosso Natale“. In realtà, si tratta di un documento interno tra i dipendenti sulla comunicazione inclusiva per le altre religioni, senza divieti e norme specifiche.
Questo quanto emerge da Il Giornale, a quanto pare entrato in possesso del suddetto documento. Tanto basta per affermare che spingersi al “vietato dire Natale” sia forzato e poco sensato. Soprattutto con titoloni che disinformano, come si percepisce dai commenti al tweet dello stesso Diego Fusaro:
“Se vogliono il lock down forse sarebbe meglio accontentarli. Tutti a casa per un mese. Sciopero globale. Non compriamo più nulla. I generi alimentari soltanto dai coltivatori diretti. Vediamo che succede”;
“Mi dispiace per loro, io continuerò comunque ad augurare Buon Natale e lo festeggerò pure in famiglia. Proprio da eversiva”;
“Se ci fosse ancora papa Wojtyla, con il suo carisma e la sua forte personalità, anche i politici sarebbero in difficoltà. Lui si sarebbe battuto come un leone contro le ingiustizie, senza paura di nessuno!“.
Tanta disinformazione e animi aizzati per nulla. Il post di Diego Fusaro certo non getta acqua sul fuoco, in seguito ai titoloni forzati di alcuni giornali sul “vietato dire Natale”.
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