“Voi siete la prima generazione che…”: bacchettano la “generazione Greta”, sbagliano tutte le date
Ci segnalano un apologo della generazione c.d. “boomer” contro la “generazione Greta”.
Un apologo che, ci si perdoni l’ardire, oltre che boomer è boomerang.
Vi anticipiamo e vi spoileriamo il risultato dell’analisi: nell’enfasi del tentativo di contrapporre la “Generazione Greta” alle generazioni passate, i condivisori di questo appello li accusano di cose che hanno fatto loro.
L’appello si basa infatti sulla contrapposizione tra Boomers (nati nell’immediato dopoguerra) e Generazione X e Y (nati tra gli anni ’60 e ’90) e i Millennials (nati intorno al 2000).
Accusando i Millennials di aver usufruito e voluto cose che Boomers e Generazione X e Y hanno invece usato.
Passiamo a leggere l’appello
“Voi siete la prima generazione che ha preteso l’aria condizionata in ogni sala d’aula; le vostre lezioni sono tutte fatte al computer; avete un televisore in ogni stanza; passate tutta la giornata a usare mezzi elettronici; invece di camminare a scuola prendete una flotta di mezzi privati che intasano le vie pubbliche; siete i maggiori consumatori di beni di consumo di tutta la storia, comperando in continuazione i più costosi capi di abbigliamento per essere ‘trendy’; la vostra protesta è pubblicizzata con mezzi digitali e elettronici.
Ragazzi, prima di protestare, spegnete l’aria condizionata, andate a scuola a piedi, spegnete i vostri telefonini e leggete un libro, fattevi un panino invece di acquistare cibo confezionato.
“Niente di ciò accadrà, perché siete egoisti, mal educati, manipolati da persone che vi usano, proclamando di avere una causa nobile mentre vi trastullate nel lusso occidentale più sfrenato. Svegliatevi, maturate e chiudete la bocca. Informatevi dei fatti prima di protestare”.
Attribuito ad un giornalista storicamente contrario a Greta, ma curiosamente disponibile solo in lingua Italiana.
Cosa che accade solitamente quando ci troviamo dinanzi agli apocrifi, di cui è sempre disponibile traduzione ma mai una fonte originaria definita. Un inquietante campanello di allarme che non ci esime dal far notare come il contenuto sia completamente sbagliato.
Ma andiamo con ordine
Generazione Greta, voi siete la prima generazione che ha preteso l’aria condizionata in ogni sala d’aula
Il Climatizzatore? Intendete quell’oggetto progettato nel 1902 e diffusosi per uso commerciale negli anni ’60 e per uso domestico negli anni ’80?
Siamo in piena generazione X e Y, che usa qualcosa inventato dai Boomers. E possiamo andare avanti.
Le vostre lezioni sono tutte fatte al computer
Vi risparmieremo la storia dell’informatica dalla Macchina Analitica di Babbage (1821) fino alla querelle sul considerare o meno l’Olivetti P101 (1976) il primo Personal Computer della storia o il più evoluto dei calcolatori elettronici.
Il punto è che, come sanno anche i sassi il primo computer progettato per avere costi compatibili con l’uso hobbistico/per studenti fu l’Apple I (1976) e il primo a riuscirci davvero fu l’Apple II (1977-1993).
Proprio l’Apple II, in tutte le sue versioni e revisioni, fu una vista comune nelle scuole di mezzo mondo.
Apple subappaltò a Bell&Howell la produzione di un particolare modello di Apple II+ (1979), distinto dai suoi simili solo per la livrea nera, un pannello frontale riprogettato per impedire agli studenti di aprirlo in un momento di distrazione del professore e rubarne gli accessori e le schede e una serie di accessori in bundle, tra cui kit con connettori per i diversi tipi di monitor dell’epoca.
Anche Commodore, dopo un primo tentativo col PET (1977-1982), cercò e riuscì ad entrare nel mercato dell’informatica giovanile ed educativa col VIC20 (1980-1985) e il Commodore 64 (1982-1994).
Nonostante il costo più contenuto rispetto all’Apple II, furono proprio le dimensioni contenute a rendere i dispositivi Apple prevalenti nel mercato educativo.
Ancora nel manuale dell’Apple IIGS “Rom 3” (ultima revisione, 1989 su una linea iniziata nel 1986 con la Rom 0 e finita nel 1992) buona parte delle foto illustrative del prodotto raffigurano l’ambiente scolastico.
Bambini che pasticciano con un Apple IIGS in classe, in un network in laboratorio, e persino l’immagine di un ragazzino disabile che si serve dell’Apple IIGS per consultare in casa libri ed enciclopedie che gli sarebbe difficoltoso raggiungere quotidianamente (biblioteca che compare nelle immagini di utilizzo, comunque).
Questo nonostante Commodore abbia cercato di ovviare al problema creando l’Educator 64, un Commodore 64 installato nel pesante case di un PET e con un monitor monocromatico per renderlo meno appetibile a vandali e ladruncoli.
Persino le pubblicità Italiane del Commodore 64 (lingua in cui è stato diffuso il testo che si dichiara “traduzione estera”) sostanzialmente si rivolgono ad un pubblico di Gen X (quindi adolescenti negli anni ’80) descrivendolo come strumento necessario per gli studi ed ai Boomer come strumento necessario per il lavoro.
E i dati di vendita smentiscono che siano stati i Millennial i primi a pretendere un Commodore 64 o un Apple II in casa e in aula (più un Tandy Radioshack… non a caso parte delle “Grandi Tre” negli USA).
Passate tutta la giornata a usare mezzi elettronici, avete una TV in ogni stanza
Abbiamo incidentalmente confermato che non solo gli Apple II erano onnipresenti nelle aule scolastiche di mezzo mondo industrializzato per tutti gli anni ’80 e ’90.
Ma che Apple II, Commodore 64 e TRS-80 erano i compagni di giochi se non di vita dell’intera Generazione X.
Parlando di “mezzi elettronici”, i primi impianti HI-FI a costo medio, oggetto di culto e di desiderio di intere famiglie di “Baby Boomers”, erano già a catalogo negli anni ’70.
Arrivati alla Generazione X, era già lapalissiano che in famiglia ci fosse più di una televisione: il citato Commodore 64 era costruito con un modulatore RF per consentire alle famiglie di usare una vecchia TV senza ingressi CVBS o il proprietario LCA (che poteva essere convertito nel successivo standard S-Video con un cavetto adattatore autocostruito e di terze parti).
Rivolgendosi quindi ad un demografico che aveva già almeno più di una TV in casa.
Per non parlare dell’ormai leggendario ATARI VCS 2600, noto come l'”Atari” per Gen X e Boomers, console di seconda generazione diffusa tra il 1977 e 1992, capostipite del consumo di console per uso domestico e causa sia della sua diffusione che dell’eterna battaglia “PC Gaming contro Console”.
Questo, ci si perdoni la necessaria digressione, quando in seguito al crollo del mercato dei videogames nel 1983, si diffuse nei consumatori il pregiudizio (percepito falsamente come attuale) che i PC avessero giochi di migliore qualità e potendo essere usati per altri scopi fossero “elettronica superiore” rispetto alle Console per uso videoludico.
Tutte diatribe tipiche del consumismo letteralmente inventate da un demografico di Baby Boomers per convincere gli allora ragazzini della Generazione X a spendere i soldi di altri Boomer comprando in massa i primi computer per uso domestico da collegare alle loro TV personali per sostituire console da gioco altrimenti funzionanti.
Vi ricorda nulla? Non è un po’ quello che state attribuendo, a caso, alla “Generazione Greta”?
Per quanto attiene la TV
I primi esperimenti di trasmissioni televisive risalgono al 1925: la diffusione delle TV parte dagli anni ’30 fino a diventare ubiquitaria nel dopoguerra, coi prezzi visti nel catalogo precedentemente citato.
Quando la Generazione Greta ancora non era neppure in vita.
Invece di camminare la Generazione Greta intasa le strade coi mezzi pubblici
Ricordate quando fummo costretti a sottoporre a fact checking la bufala secondo cui la Domenica del Corriere avrebbe pubblicato una “profezia sui mezzi per isolarsi da COVID”?
Appurammo all’epoca che nel 1960 il problema del traffico era già fuori controllo.
In un fortunatissimo disegno in due parti pubblicato nel 1962 l’illustratore Walter Molino raffigurò due scene.
Nella prima il postino americano George Compton che, amareggiato dal traffico (in una notizia realmente accaduta), decise di saltare di macchina in macchina con le scarpe in mano urlando e imprecando contro gli ingorghi.
Ingorghi del 1962.
Il problema del traffico e dell’abuso dei mezzi era così sentito che negli anni ’60 la ditta Iso di Bresso cercò di lanciare la “Isetta”, una specie di prototipo delle attuali “City Car”, in seguito adattata e venduta anche da BMW, nota attualmente per essere la vettura del goffo Steve Urkel nella sitcom “Otto sotto un tetto”.
E nata dall’istanza raffigurata da Walter Molino nel secondo ritratto della serie: l’idea, vista mano nella mano con tecnici, di mezzi a motore con un piccolo abitacolo “per sicurezza” ma senza sedili per risparmiare prezioso spazio nel traffico.
Evidenziando che le congestioni del traffico nascono letteralmente coi Boomers.
Siete i maggiori consumatori di beni di lusso, comprate abiti trendy
Proviamo a dare una descrizione di questa frase
“siamo nel pieno di una società della Milano da bere, dove si afferma il mito dell’estetica e dello yuppie: giovane rampante, bello, ricco, abbronzato in tutte le stagioni, che gioca in borsa. Nasce ed impazza la tv privata di Berlusconi, piena di programmi che mostrano una società laccata, imbrillantata. In questo clima di festini alla moda, pieni di Vip televisivi, non può che prendere piede una droga come la cocaina che, diversamente dalle droghe più utilizzate negli anni ’70, che servivano ad aprire le porte della percezione, serve per aumentare le prestazioni, non ingrassare, essere falsamente sempre in prima linea. È una generazione che abbiamo definito illusa, dove i giovani cercano una visibilità mostrandosi sempre alla moda e ben vestiti, anche quando le possibilità economiche sono più limitate di quanto ci si aspetti. In questo periodo nascono i paninari (il nome deriva dal fatto che si ritrovano presso i fast food importati dagli USA, dove si mangiano i “panini”), ragazzi attenti alla firma, all’abbronzatura ed all’apparire. Ma tutto questo mondo del falso benessere era destinato a crollare, ed è proprio dalla fine degli anni ’80 che iniziano i primi segni della crisi economica che culminerà nei decenni successivi.”
Ci siamo vero? Descrive tutto.
Problema: non parliamo della Generazione Greta, ma questo estratto proviene da “Chiara Meroni, Alessandro Sevi, Anna Maria Paulis, Adolescenti di oggi e generazioni precedenti: Emo & Co., Rivista di psicoterapia relazionale: 35, 1, 2012, p. 19” e stiamo descrivendo in pieno la Generazione X e la fascia “giovane” della generazione Boomer coinvolta dal primo fenomeno dei Paninari.
Riconoscibili dalle moto Zundapp di importazione, il cinturone El Charro, il consumo bulimico dei feticci televisivi offerti dalla nascente Fininvest, l’eloquio gergale elevato ad una lingua propria, i Moncler e gli Olmes Carretti da indossare con orgoglio mentre ci sparava un panozzo al sangue dal Burghi, ma veloci al brucio schizzo che poi bisognava andare a menarsi coi Ciaina.
I mezzi elettronici! Usate i mezzi elettronici per diffondere le mode
Intendete Drive-In che, letteralmente era l’Amplification del Paninaro?
Oppure intendete il fatto che letteralmente Fascismo e Nazismo hanno poggiato le loro fortune sulla martellante propaganda radiotelevisiva e buona parte della presenza scenica e carismatica di Adolf Hitler è un frutto dell’uso di cose come altoparlanti e amplificazione?
Fatevi un panino, spegnete i cellulari, giovani!
Disse la generazione nota per aver inventato il Cercapersone, per aver popolarizzato l’immagine dello Yuppie col Mullet e lo StarTAC incollato all’orecchio per “fare il Business” (1996) e che ha letteralmente affollato il Burghy dal 1981 al 2006 prima che fosse inglobato da McDonalds.
Chiudete la bocca, colpevoli di tutte queste cose
Infatti, il 100% di queste “colpe” sono state compiute da appartenenti alle Generazioni Boomer, Gen X e Gen Y.
Che a questo punto potrebbero tacere e chiedere scusa alla Generazione Greta di tutti quello che hanno fatto, dato che l’hanno descritto come così grave.
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