Muore di Covid dopo due dosi Pfizer: si riapre il dibattito tra percentuali dei decessi e terza dose
La triste vicenda di Gabriele Napolitano ha riacceso il dibattito sulla terza dose. 63enne, napoletano, Gabriele era infermiere presso il Cotugno di Napoli ed era in pensione da due mesi. Da metà luglio si era recato in vacanza in Sardegna con la sua famiglia e lì, all’ospedale di Sassari, è deceduto per complicazioni dovute all’infezione da Covid-19. Gabriele aveva completato il ciclo vaccinale con Pfizer da 6 mesi. La prima dose gli era stata somministrata il 27 dicembre e nel gennaio 2021 aveva ricevuto il richiamo.
I decessi si sono ridotti del 97% grazie al vaccino (non del 100%)
La tragedia che ha colpito la famiglia Napolitano ha inevitabilmente sollevato i dubbi sull’efficacia del vaccino anti Covid, per questo sull’argomento è intervenuto Giuseppe Fiorentino, primario di Pneumologia dell’ospedale Monaldi, tra le colonne del Mattino.
Di prassi nei rari casi di infezione emergono sintomi che si fermano alle alte vie respiratorie. Gabriele Napolitano appartiene alla variabile statistica che ci dice che la protezione del vaccino non è del 100% ma del 97-98%, con un progressivo calo della protezione dal sesto mese.
Non è l’unico caso di paziente vaccinato che si contagia ma i decessi sono effettivamente rarissimi.
Possiamo consultare gli ultimi aggiornamenti sui decessi tra i vaccinati in questo documento pubblicato dall’ISS e aggiornato all’11 agosto 2021:
Si stima un forte effetto di riduzione del rischio di infezione di SARS-Cov-2 nelle persone completamente vaccinate rispetto ai non vaccinati (82% per la diagnosi, 95% per l’ospedalizzazione, 97% per i ricoveri in terapia intensiva e 97% per i decessi).
I decessi da infezione del virus SARS-CoV-2, tra i vaccinati, si sono dunque ridotti del 97% e non del 100%. Esiste dunque un’incidenza, seppur bassissima, di decessi tra vaccinati. Il povero Gabriele Napolitano è uno di quei casi.
Un caso sfortunatissimo
Perché esiste questo rischio nonostante il completamento del ciclo vaccinale? Il primario di rianimazione del Cotugno Fiorentino Fragranza risponde:
L’infezione purtroppo coinvolge più fattori, la proteina spike è la principale chiave che il virus usa per infettare le cellule ma alcune varianti possono aggirare la porta blindata dall’immunità. Come un ladro le prova tutte e una volta entrato nelle cellule è difficile fermarlo.
Sempre Fragranza sottolinea la necessità della terza dose, anche se sull’argomento c’è un leggero contrasto tra il Sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri – che propone di somministrarla da ottobre alle persone più fragili – e il direttore generale della prevenzione sanitaria al ministero della Salute Gianni Rezza che invece invita alla cautela.
Quello
Se il nostro servizio ti piace sostienici su PATREON o
con una donazione PAYPAL.