La conferma del Centro Nazionale Sangue: non esistono sacche di sangue coagulato buttate
La conferma arriva dal Centro Nazionale Sangue: tutto quello che che vi è stato detto nei vari video virali sul “sangue coagulato” dopo i vaccini è una fake news.
Ne avevamo già parlato, ricostruendo tutta la storia, nebulosa come una leggenda metropolitana moderna.
Nata da alcuni account che parlavano a nome del solito “amico che conosce una persona importante che mi ha detto cose”, la bufala ha coinvolto l’AVIS.
Ed ha raggiunto il noto attore Enrico Montesano, che l’ha rilanciata “allo scopo di chiedere spiegazioni”, attirandosi così la severa rampogna dell’AVIS.
Punto dell’AVIS, ricordiamo, è il far notare come anche la formula dubitativa dinanzi ad una fake news può danneggiare un ufficio importante come la donazione di sangue. E la sua presa di posizione ha spinto Montesano ad un secondo video di rispetto per i donatori ed in cui accoglieva la spiegazione.
Ed ora arriva la finale conferma dal Centro Nazionale Sangue.
La conferma del Centro Nazionale Sangue: non esistono sacche di sangue coagulato buttate
Insomma, donare sangue dopo la vaccinazione non solo è possibile, non solo è auspicabile, ma funziona come per ogni altro evento vaccinale della storia.
Ti vaccini, 48 ore dopo (sette giorni, per solo scopo precauzionale, in caso di sintomi come febbricole e doloretti) sei pronto alla donazione.
E neppure possiamo dire che tali determinazioni esistono “grazie alla polemica social”, perché la nota Prot. n. 2448 che disciplina le donazioni per i vaccinati esiste dal 21 dicembre del 2020.
E disciplina sia i casi di vaccini approvati che i casi di preparati non approvati da EMA e AIFA, ovvero di incerta documentazione.
In questo caso i preparati sono equiparati a quelli con vettore virale attenuato anziché a vettore virale inattivato (come AstraZeneca e Pfizer): quindi laddove tutti coloro che hanno ricevuto i quattro vaccini approvati in Italia possono donare il sangue 48 ore dopo la vaccinazione, coloro che hanno ricevuto vaccini “sconosciuti” potranno comunque farlo dopo quattro settimane.
Ed era tutto scritto, la conferma del Centro Nazionale Sangue esisteva da un anno.
E diffondere dubbi su una pratica trasparente non è fare chiarezza: sortisce l’effetto contrario.
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