“Positivo al supermercato viene chiamato in direzione: si presentano in molti”, nuove leggende metropolitane per tempi difficili
“Positivo al supermercato viene chiamato in direzione” è la nuova leggenda metropolitana. È una notizia che ci avete segnalata in molti. Negli audio WhatsApp, talvolta sulla blogosfera e informazione locale, spesso nei vari gruppi locali.
Ovviamente una bufala. Ovviamente, molto più che una bufala: una leggenda metropolitana moderna.
Cos’è una leggenda metropolitana?
Il canovaccio è lo stesso delle leggende metropolitane, quelle storie inventate passate di bocca in bocca e diventate mito borghese.
Un ricco filone che accompagna la storia dell’umanità, dai tronchetti della felicità pieni di ragni velenosi alle vipere paracadutate nei boschi, passando per i camion bianchi che rubano gli organi ai bambini incustoditi.
Passando per il “cuggino” di Elio: mitico figuro al quale si è “aperta la testa”, che è stato con una tipa che gli ha scritto sullo specchio “benvenuto nell’AIDS” e protagonista di mille tragicomiche gesta.
Gesta gonfiate di narrazione in narrazione fino a diventare l’eroe di mille storie.
Possiamo quindi definire una leggenda metropolitana come una narrazione orale che, raggiunta massa critica, entra nei media e nella cultura mondiale ricevendo una patente di credibilità.
Oppure il germe di una epica moderna, in un mondo che ha sostituito Ercole e Achille con “Mio Cuggino” e “Il tizio che era positivo al Supermercato”.
“Positivo al supermercato viene chiamato in direzione: si presentano in molti”, nuove leggende metropolitane per tempi difficili
Ai tempi del COVID19, citazione per citazione, possiamo introdurre questa bufala con una citazione di Mazinga Z.
Grazie al potere delle leggende metropolitane, “Miocuggino può decidere se essere un Dio o un Demone”, e in questo caso ha deciso per il diabolico.
Nella narrazione originale, in una catena ricostruita da Repubblica e Arezzo News, la storiella ha le stesse fattezze di ogni leggenda metropolitana.
Una narrazione orale, breve ma “verosimile”.
Nella prima versione in un supermercato, identificato nell’Esselunga, la COOP o altre catene molto famose nel luogo di narrazione, una voce chiama in direzione un presunto positivo.
All’invito rispondono un numero di persone variabili, ma sempre intorno alla decina (dai sette ai venti).
La storia cambia ambientazione di racconto: da Milano a Firenze, da Nord a Sud, non c’è luogo che non abbia una versione della leggenda, cosa aggravata dal fatto che, effettivamente, la semplice statistica suggerisce che possa esserci stato un soggetto positivo al COVID in almeno un Supermercato (elemento questo usato per dare validità alla bufala).
Le varianti della leggenda metropolitana
Ma l’elemento fondante di ogni vera leggenda metropolitana è la sua mutevolezza estrema. Al pari di un virus, anche la leggenda metropolitana del “Positivo al Supermercato” ha le sue varianti.
In una delle varianti registrate compare il personaggio del medico del paese, che riconosciuto il suo paziente positivo al COVID (ignorando quindi il meccanismo di erogazione del tampone in Toscana, luogo di origine della bufala…) corre a dare l’allarme.
In un’altra versione invece, compare (o meglio: ricompare) il personaggio di Miocuggino, ed è lui a dare la triste ambasciata al direttore. In queste versioni il “Cuggino” (a volte sostituito dalla “migliore amica”, in versione quota rosa…) conosce personalmente il violatore della Quarantena e in uno scontro tra “Miocuggini” è lui a sollecitare il Direttore perché il “cuggino malvagio” trovi la sua punizione innescando le vicende.
Anche l’esito della vicenda ha leggere differenze.
In una versione, il direttore chiama all’altoparlante il presunto positivo invitandolo a recarsi nei suoi uffici per l’isolamento e si presentano all’appuntamento in un numero dai 7 ai venti.
In una versione ancora diversa, il direttore chiama i vigili intrappolando tutti i presenti nell’esercizio commerciale ormai ridotto ad un lazzaretto e i venti malati saltano fuori miracolosamente.
Le smentite
“E’ un racconto che circola da una settimana, forse di più – dice il comandante della Polizia Municipale di Arezzo Aldo Poponcini, smontando la storia -, ma non è assolutamente veritiero”
Aggiungendo il parere del responsabile di UniCOOP Firenze
“il responsabile relazioni esterne Claudio Vanni scrive su facebook: “Confermo, girano notizie false su persone positive al virus nei supermercati. In questo momento così complicato e difficile chi genera queste false informazioni è proprio un irresposabile”.”
Nel ricordarvi che il procurato allarme è un reato, vi invitiamo a diffidare di appelli diffusi a mezzo WhatsApp e fomentare leggende metropolitane.
“Miocuggino” non è un soggetto affidabile.
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