Studio di Fauci collega la polmonite batterica alle mascherine: falso con fotocopia
Un ritaglio di giornale, una fotocopia sdrucita apparsa su un portale giapponese nel 2020 e di seguito su miriadi di account Facebook e Twitter in lingua spagnola e di lì alle catene di S. Antonio Italiane, secondo cui Antony Fauci nel 2008 avrebbe dichiarato che durante l’Influenza Spagnola si moriva a causa delle mascherine.
Concetto, come vedremo nel dettaglio completamente falso.
In realtà quel paper dice l’esatto opposto. I più pigri possono fermarsi dopo questa frase: quel paper dimostra che un fisico indebolito e prostrato da una malattia come l’influenza spagnola ha maggiori possibilità di contrarre infezioni polmonari anche di altra origine, come quella batterica.
E dimostra che si può morire di polmonite batterica, curabile in un organismo sano, se uno stato influenzale assai virulento ha danneggiato un fisico altrimenti sano rendendolo fragile e cagionevole.
I più curiosi potranno andare avanti.
Siamo ovviamente nel campo delle frasi celebri che nessuno ha mai detto, peraltro in una fotocopia dal sapore vintage col battutone “wait for it”, tormentone del Barney Stinson eroe televisivo della serie “How I Met your Mother”.
Perché, lo sappiamo niente urla più “paper scientifico” di una fotocopia rovinata di una screenshot presa da un PC contentente il tormentone di una sitcom televisiva.
E, ovviamente, siamo sarcastici.
Il gioco è palese: il negazonista COVID, perché è un meme chiaramente negazionista, non gioca secondo le regole della logica.
Studio di Fauci collega la polmonite batterica alle mascherine: perché attribuire cose a Fauci?
Per lui il COVID19, o meglio il suo negazionismo è una questione di fede. Un gioco di squadre nel quale ha scommesso il suo onore, il suo prestigio e soprattutto l’onore ed il prestigio dei suoi guru di turno.
Il Negazionista COVID19 non comprende una discussione basata sui crismi della logica, è una sorta di battaglia brutale nella quale gli eserciti dei suoi nemici (Bill Gates, Fauci, Burioni…) si scontrano contro le forze del complottista di turno, QAnon e altre cose simili.
A questo punto l’obiettivo non è più dimostrare le cause del COVID. L’obiettivo è accendere la macchina del fango contro il nemico di turno e prevalere coi mezzucci della retorica più turpi.
Proprio perché il complottista, che tanto ama dare delle “pecore” a chiunque è il primo che si inginocchia al “Drop”, al “copincolla” del Patriota o del Santone di turno come se fosse la parola rivelata di Dio diffondendolo ovunque senza osare discostarsi dalla rivelazione, con un simile scartafaccio pensa di aver vinto.
Mediante l’Ipse Dixit aristotelico. Riassumibile in:
“Fauci è la persona che più rispetti al mondo! Fauci ha detto che ho ragione io! Allora siccome tu segui gli ordini di Fauci devi arrenderti e dirmi che ho ragione!!”
Proprio perché il Complottista medio, il Negazionista COVID19, è ormai tragicamente impreparato ad affrontare una reale discussione scientifica.
Studio di Fauci collega la polmonite batterica alle mascherine: falso con fotocopia
Come abbiamo anticipato, e come ci ricordano i colleghi di AFP Factual e Facta, quello studio dice tutt’altro.
Abbiamo già visto come funziona un’infezione virale, con l’aiuto di Esplorando il Corpo Umano (o “Siamo fatti così” per i più nostalgici).
In Esplorando il Corpo Umano non a caso il virus viene raffigurato con le sembianze di un antipatico vermetto
Che però ha una sua caratteristica peculiare: in ogni momento può letteralmente “srotolarsi” estraendo dal suo corpo di verme una striscia con seduti dei teneri ometti ed un paio di forbici.
La missione del Virus-vermetto nella serie è semplice: trovare una cellula umana, raffigurata come una fabbrica dove degli omini inseriscono sulla catena di montaggio il nastro con gli ometti ed ottengono altre cellule.
Fatto questo, sgomitando e urlando, scacciano gli omini per tagliare via pezzi di nastro e inserire il loro nastro personale
Quando questo succede, la “fabbrica cellula” smette di produrre altre cellule e comincia a produrre nuovi vermetti uguali all’invasore, che si srotolano per invadere altre cellule e ripetere il ciclo
Ciò si lasciando dietro delle “fabbriche/cellule” devastate, vandalizzate e nelle quali i poveri omini, pesti e contusi dalla violenza del virus, contemplano la loro catena di montaggio ormai devastata.
Il colpevole non è la mascherina: sono le infezioni batteriche
Enfasi sulla metafora: lo studio descritto nel meme fotocopiato non contiene alcuna critica all’uso delle mascherine, tampoco alcuna menzione che collega le mascherine alla malattia.
Si basa sul fatto che l’organismo di un uomo ammalato di sindromi influenzali di origine virale o da esse appena guarito è comunque gravemente debilitato.
“Le evidenze raccolte dalle analisi storiche e moderne della pandemia influenzale del 1918 delinea uno scenario in cui il danno virale seguito da polmonite batterica ha portato alla stragrande maggioranza dei decessi”
continuando la metafora gli estensori del paper aggiungono
“in sostanza, il virus ha sferrato il primo colpo, mentre i batteri hanno sferrato il pugno del ko”
Ovvero, proseguendo la metafora di Esplorando il Corpo Umano, dopo i virus, vermetti vandali e sobillatori, sono arrivati i batteri, descritti come dei muscolosi bruti rozzi e villani che con la loro brutale forza fisica distruggono tutto quello che vedono.
E dopo il passaggio dei virus le loro vittime erano particolarmente fragili.
Si tratta del concetto di infezione opportunistica: un corpo in perfetta salute ha un sistema immunitario solido ed organi in grado di resistere alle conseguenze di svariate malattie.
Un corpo debilitato è sostanzialmente come un pugile suonato o un esercito massacrato dopo una lunga guerra, un tempo gagliardo ma ora composto da feriti e invalidi. Tutti gli avversari che nel suo momento di massima gloria non avevano speranza di sconfiggerlo, ora possono sottometterlo e brutalizzarlo con facilità.
L’utilità delle mascherine
In tutto questo le mascherine, come ogni dispositivo di protezione individuale sono un prezioso ausilio.
Dire il contrario è come dire che se un pugile suonato viene messo al tappeto da un ragazzino, o un esercito stanco, affamato e composto di soli feriti e invalidi viene spazzato via da pochi individui, la colpa è del caschetto protettivo del pugile e dei giubbotti antiproiettili dei militi.
E la soluzione proposta è evitare che il pugile prenda colpi in testa usando il caschetto o che i soldati vengano falciati al petto da raffiche di mitra usando i giubbotti antiproiettile. Non certo mandarli a sfidare la sorte nudi e senza protezioni.
Cosa che non può certo finire bene.
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