Il “messaggio della polizia contro il governo”, alcune precisazioni sulle fonti

di Bufale.net Team |

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Il “messaggio della polizia contro il governo”, alcune precisazioni sulle fonti Bufale.net

L’Eretico ha pubblicato un video in cui viene mostrato un messaggio della polizia contro il governo. Il testo si presenta come uno sfogo contro le sanzioni che gli agenti sarebbero costretti ad applicare contro i cittadini che non rispettano le normative di contenimento del Covid-19. Il video mostra lo scorrimento del testo di un post con l’inno nazionale italiano come sottofondo.

 

Il messaggio della polizia contro il governo

Come si può notare dal video, il post è stato pubblicato dalla pagina Facebook Noi Poliziotti Per Sempre il 10 maggio 2020. Vi riportiamo il testo:

“Quando abbiamo scelto di arruolarci nella #Polizia ci avessero detto che un giorno ci sarebbe toccato agire come cani da pastore o, peggio, da guardia di una sorta di muro di #Berlino, ci saremmo fatti grasse risate. Invece, a distanza di oltre trentanni (e già, chi scrive non é una #GiaccaBlu di primo pelo, siamo abbastanza adulti e con una certa esperienza) è proprio quello che sta accadendo e siamo increduli, attoniti. Certo, sapevamo benissimo che fare questo lavoro comporta (anche) essere invisi, sapevamo che non andavamo incontro a scrosci di applausi come rockstar; indossare la #GiaccaBlu non é da tutti e non é per tutti, sono più i rospi da ingoiare che i riconoscimenti per i quali gioire, ma sapevamo che era nel conto. Quello che non é nel “contratto” stipulato col #Giuramento fatto alla Repubblica e alla #Costituzione é agire, operare fuori (se non addirittura contro) i suoi dettami. Per mesi e mesi durante il corso di addestramento e formazione ci sono stati ribaditi certi principi che abbiamo assimilato (non che ce ne fosse bisogno, la coscienza democratica era ben radicata in tutti noi, esclusi quelli che in certe riunioni sindacali usavano introdurre i loro interventi con “carissimi amici, colleghi, Compagni!) Multe e controlli Ma oggi? Oggi ci ritroviamo in una situazione in cui siamo (stati) trasformati in una quasi milizia, costretti a persegui(ta)re i nostri concittadini non appena osano mettere il naso fuori dalla loro abitazione, a “chiedergli” di certificare la legittimità dei loro movimenti e decidere se sono plausibili o meno, da ultimo persino a valutare se e quali sono i loro congiunti! A questo siamo stati ridotti noi eredi del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza? A questo è ridotta la nostra Istituzione? La nostra gloriosa #GiaccaBlu come uno straccio, oltraggiata e svilita senza che nessuno osi opporsi a questo scempio? La nostra #Polizia che negli ultimi 30 anni ha retto l’urto dei maniaci del federalismo tout court che la volevano smantellata e (sotto)posta ai Sindaci negli anni ’90 ? #IoNonSanziono! Non siamo disposti a farci mettere in svendita, la #GiaccaBlu non é un orpello, ha un valore intrinseco, non può essere messa in svendita o in saldo. Se così é, lo si dica chiaramente se si ha il coraggio. Siamo stufi di doverci “scontrare” quotidianamente con persone che hanno perso il lavoro, non hanno sostentamento, ma sì famiglia a carico che non sanno più come mantenere. Siamo consapevoli della situazione emergenziale a causa del #Covid19, ma ancor più lo siamo dell’assurdità di certi provvedimenti amministrativi e di certe (deliranti) ordinanze emesse dalle autorità locali. Ci siamo espressi contro l’utilizzo dei droni (una follia) per la caccia all’uomo, utili e strumentali solo ed esclusivamente alle manie di protagonismo di alcuni #Sindaci scatenati in una gara a chi è più realista del Re (altro prodotto di una politica stupida e insensata sulla gestione della sicurezza pubblica). Siamo uomini, donne, mariti, mogli, padri, madri, molti viviamo il dramma della chiusura di piccole attività che contribuivano a farci arrivare a fine mese senza eccessivi patemi d’animo. E siamo testimoni dello stesso identico dramma che moltissimi nostri concittadini stanno vivendo, delle lacrime che versano e dell’angoscia che li pervade ogni volta che procediamo a un semplice controllo. Vi sembra normale tutto ciò? Non vogliamo essere #Congiunti di uno #StatoEtico in stile #DDR, non vogliamo essere complici di questo sfascio sociale. Ne prendano atto coloro che vivono nelle loro torri d’avorio. La Vostra ignavia sta mettendo in serio pericolo la coesione sociale. IoNonSanziono #FedeleAllaCostituzione Lo Staff di Poliziotti.it

I riscontri

Noi Poliziotti Per Sempre indica come fonte il sito Poliziotti.it. Il 3 maggio 2020, infatti, Poliziotti.it ha pubblicato la lettera originale che troviamo a questo indirizzo. Il messaggio è stato ripreso, in termini di riscontri sulle testate nazionali ufficiali, solamente dal Giornale in questo articolo pubblicato il 14 maggio 2020. Il 15 maggio 2020 lo stesso messaggio veniva ripreso anche da Byoblu in questo servizio.

Il “messaggio della polizia contro il governo” compare, dunque, principalmente su siti di informazione alternativa e/o indipendente e in un solo caso è stato ripreso da una testata nazionale accreditata. Troviamo un riferimento anche in questa nota pubblicata dal Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale (SULPL) che fa riferimento, inoltre, a un articolo pubblicato su Affari Italiani ora rimosso e che non è raggiungibile nemmeno dalla memoria cache.

Il SULPL, precisiamo, si presenta come una realtà di informazione sindacale e professionale. Poliziotti.it, invece – che da tutti viene indicata come fonte principale della lettera – è un sito “non istituzionale e asindacale per favorire l’interazione tra appartenenti della Polizia di Stato con i cittadini e gli utenti” ed è composto da appartenenti e cittadini simpatizzanti. Qui le informazioni nella scheda “chi siamo”.

Perché questa analisi?

La lettera esiste ed è stata pubblicata da Poliziotti.it che, ripetiamo, per stessa ammissione degli autori non è un sito istituzionale né un sindacato. Per questo motivo il “messaggio della polizia contro il governo” è una nota pubblicata su un sito non direttamente collegato all’organi istituzionale della Polizia di Stato, che sui suoi canali sociali non ha mai pubblicato la lettera. Con questo precisiamo, dunque, che il messaggio nasce da un’iniziativa degli autori del sito Poliziotti.it, non della Polizia di Stato.

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