Riportata male la storia dell’elefante incinta ucciso da ananas pieno di petardi in India

di Redazione Bufale |

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Riportata male la storia dell’elefante incinta ucciso da ananas pieno di petardi in India Bufale.net

Stanno arrivando alcune conferme importanti in queste ore a proposito della storia relativa all’elefante incinta, ucciso in India dopo aver mangiato un ananas pieno di petardi, stando almeno a quanto riportato dalla stampa locale. Abbiamo provato a fare un primo punto della situazione in mattinata, mettendo in evidenza il fatto che in Italia diversi siti abbiano riportato la vicenda in modo non corretto. Quanto stiamo per condividere con voi, è necessario premetterlo, non vuole in alcun modo minimizzare un fatto di cronaca che resta grave e che, probabilmente, con più attenzione si poteva evitare.

Tutto quello che dobbiamo sapere sull’elefante incinta ucciso da ananas riempito di petardi in India

Il punto dal quale occorre partire con il nostro secondo approfondimento sulla vicenda è che l’episodio è vero. In India, effettivamente, l’elefante incinta è morto dopo aver ingerito un ananas che era stato riempito di petardi dall’uomo. Quello che non torna, però, è il modo in cui siano andati i fatti. Poco fa, infatti, è arrivato un ulteriore contributo da Jantaka Reporter, che a conti fatti conferma alcune tesi che aiutano a contestualizzare tutta la storia.

L’elefante ucciso è sì morto a causa dei danni riportati dopo l’esplosione dei petardi che erano stati fissati nell’ananas ingerito, ma non si è trattato di un gesto intenzionale dell’uomo. Non c’è alcuna usanza in India che prevede il dar da mangiare agli elefanti, oltre al fatto che l’animale sia profondamente rispettato dalla popolazione locale. Vi ricordiamo, a tal proposito, che i fatti sono avvenuti nell’India meridionale.

In sostanza, la fonte appena riportata ci dice che l’elefante incinta sia rimasto ucciso non per un atto di crudeltà della popolazione locale, ma per una pura fatalità. L’animale è morto dopo essersi imbattuto in una trappola concepita dai contadini del posto per evitare che cinghiali ed altre specie diano l’assalto alle coltivazioni, considerando quanto avvenuto in passato in questo periodo. Ripetiamo, le precisazioni non minimizzano la portata della storia, ma inquadrano meglio le responsabilità dell’uomo.

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