“Come rifiutare legalmente un vaccino” – Consigli Novax per rovinarsi da soli
Ci segnalano i nostri contatti un divertente (sarcasmo) suggerimento novax su come “rifiutare legalmente un vaccino”.
Basato su un caveat della dottrina antivaccinista che ci ha costretto, non troppo tempo fa, a bloccare ogni canale di interlocuzione con gli stessi: quando non puoi ottenere quello che voi, aggredisci in modo passivo-aggressivo il tuo interlocutore fino allo sfinimento.
Per i più pigri e quelli che si lamentano che
l’articolo è lungo e se mettete le cose alla fine io non lo leggo!! I complottisti scrivono tutto facile e voi siete professoroni con l’arroganza della cultura e della grammatica, io parlo come mangio!
vi spoileriamo il finale: il fatto che il Pediatra sia sottoposto al Giuramento di Ippocrate non gli impedisce di sbattere fuori dal suo studio la vostra disinformata arroganza assieme al vostro fanciullino non vaccinato ed alla vostra ora assai sgradita (e non più latrice del necessario rapporto di fiducia) persona, costringendovi dunque a dover cercare un altro Pediatra e chiedergli con rispetto, educazione e conferenza di prendervi in carico fornendo a vostro figlio le vaccinazioni obbligatorie che gli consentiranno di accedere all’asilo o frequentare le scuole dell’obbligo senza farvi sanzionare.
Ed ora non ci resta che esaminare la bufala e spiegarvi perché
“Come rifiutare legalmente un vaccino”… per poi farselo fare la settimana dopo chiedendo perdono in ginocchio
Il lungo scartafaccio è praticamente la versione passivo-aggressiva della famosa lettera da far firmare al Pediatra, nel quale il novax di turno incitava platealmente a minacciare i pediatri di azioni legali del tutto frivole, basate su presupposti del tutto inventati e spingendo il medico a dichiarare veritiera ogni loro balzana teoria autoaccusandosi di reati da loro mai commessi in modo da lasciarvi fare quello che volete sotto paura della vostra azione legale.
In questo caso il genitore non viene invitato a obbligare il medico alla firma di un bizzarro autodafè tale per cui lo stesso dovrebbe assumersi la colpa di ogni possibile evento successivo al vaccino dichiarandosi colpevole degli stessi, ma a tempestare il medico di quelle stesse bizzarre domande assicurandogli che se ne andrà se non ottiene risposta.
È comunque una versione più passivo-aggressiva della prima variante, che vi invitiamo comunque a leggere. Spiegammo il primo caso con una metafora:
Immaginate di essere un imprenditore edile che ha appena costruito una casa. Arriva un tale interessato ad un vostro appartamento. Lo guarda, riscontra che è tutto a posto ma, al momento di firmare per l’acquisto vi sottopone un foglio in cui dichiarate che le mura sono composte di pan di zucchero, mandragola, incenso, fico sacro, le ossa dei morti scagliate contro il nemico impastate col sangue di diversi nani, che in caso ci fosse un uragano o altro fenomeno naturale del tutto inspiegabile voi vi impegnate a comprargli una villa alle Hawaii e pagare un vitalizio a lui e tutti i suoi cari fino alla settima generazione e a concedergli lo ius primae noctis sulla vostra figlia più piacente e sessualmente attraente.
Giustamente voi provvedereste a buttare fuori dalla porta l’importuno per aver sprecato il vostro tempo ed il suo.
In questo caso non vi è la minaccia legale diretta, ma indiretta.
Sostanzialmente il finale della storia viene cambiato in
Ma siccome l’imprenditore è tenuto legge a vendervi casa e non può fare altrimenti, potete passare settimane nel suo studio a chiedergli magioni gratis con piscine di lusso e rubinetti d’oro ed argento, se si rifiuta andate via e fatevi il giro di tutti quanti gli altri venditori con biasimevole petulanza fino ad ottenere quello che volete.
Ma questa è una pia illusione.
La deontologia professionale dei medici, come quella di molti liberi professionisti consente infatti di revocare ogni rapporto professionale nei confronti di un cliente, o in questo caso paziente, col quale il rapporto di fiducia è venuto a decadere.
E nel campo medico i precedenti si sono moltiplicati a causa del particolare approccio alla dialettica dell’antivaccinismo militante, quel miscuglio di arroganza, comportamento passivo-aggressivo, minacce non sempre velate e coscienti tentativi di rendere il lavoro del medico il più difficile possibile con ghignante petulanza, sfregandosi le mani quando l’impossibilità tecnica di sfondare il muro di boria e disinformazione che avete eretto intorno al vostro pargolo lo costringerà alla resa.
Insomma, la famosa leggenda metropolitana secondo cui chiunque può infastidire, molestare e percuotere le Guardie di Palazzo della famiglia reale Inglese, ignorando che importunare un milite nell’esercizio delle sue funzioni è il modo migliore per finire in cella.
Certo, importunando ripetutamente un professionista per chiedergli cose impossibili non comporterà il vostro arresto, ma tutti i maggiori ordini professionali, dall’Ordine dei Medici fino a quello degli Avvocati, consentono al professionista di spezzare unilateralmente un rapporto contrattuale ove il cliente abbia coscientemente spezzato quello di fiducia.
La ratio è la medesima per tutti gli ordini: un professionista che ha di fronte un cliente che preferisce seguire i consigli di uno sconosciuto letto su Internet anziché i suoi, sa già che qualunque cosa dirà sarà inascoltata.
E se quei consigli disinformati porteranno ad un nocumento grave, il professionista non può assumersene la colpa. Quindi, preso atto dell’impossibilità tecnica e indipendente da lui di espletare la sua funzione, rigetta il cliente, o in questo caso il paziente.
E i casi sono molteplici: nel 2018 un pediatra di Treviso ricusò una famiglia basandosi sul fatto che la madre del piccolo le attribuiva unilateralmente la colpa delle scarse visite con post denigratori e pubblici su Facebook.
Rispose il direttore generale dell’Usl 2, Francesco Benazzi:
«Quello tra medico e paziente è un rapporto fiduciario. Come un paziente, se non ha più fiducia, può cambiare medico, così anche il medico può ricusare il paziente. Sono le regole del contratto nazionale»
In campo apertamente novax, una madre antivaccinista che si spinse a richiedere ripetutamente gli esami supplettivi e le assicurazioni riportate sui vari portali ed in note come questa vide il figlio ricusato
«le fake news che circolano in rete sul tema dei vaccini possano minare il rapporto di reciproca fiducia tra pazienti e medici, rendendo impossibile il dialogo»
Dichiarò all’epoca il Presidente dell’Ordine dei medici locali, evidenziando come la madre in esame si era spinta a rivolgere le sue doglianze con una raccomandata con ricevuta di ritorno, aggiungendo un seme di intimidazione alla passivo-aggressività dimostrata.
Tornando quindi al caso di specie, è evidente che subissando un medico di richieste tra l’impossibile e l’assurdo e annunciando che se non darà replica non si consentirà alla vaccinazione, è sicuro che il medico ti dirà “arrivederci e grazie” come indicato nella bufala.
Ma è anche sicuro che tuo figlio poi non ce l’avrà più un medico, si ritroverà impossibilitato ad accedere all’asilo, oppure ti metterà nella situazione di dover pagare le sanzioni di cui alla Legge Lorenzin e se dovesse avere bisogno di un pediatra per qualsiasi situazione imprevista dovrai ingoiare la tua arroganza, cercarti un nuovo pediatra e moderare la tua hybris.
Traccia bonus – Perché comunque le “intelligenti domande” da porre non erano poi così intelligenti
Domandare se i vaccini contengono tracce di feti abortiti? Davvero? Dopo che ne parliamo da anni per affermare che si tratta della fake news più vecchia dell’antivaccinismo militante?
Va bene che i proverbi insegnano che non puoi insegnare nuovi trucchi ad un vecchio pony, ma così stiamo esagerando.
Chiedere ad un medico se è possibile che ci possano essere effetti collaterali? In minima parte, anche bere un sorso d’acqua o esporsi al sole può avere effetti collaterali, eppure non vi vedo rinchiusi nella Batcaverna a morire di fame e di sete.
Sostanzialmente, le “intelligenti domande”, a cui, ripetiamo, i link evidenziati danno ampiamente risposta sono solo un modo non troppo astuto per provocare il medico fino a spingervi ad allontanarlo contando sul fatto che così “sarete a posto con la legge”.
Ma non sarete a posto con la legge: avrete un figlio non vaccinato, con tutto quello che comporta ai fini dell’applicazione della Legge Lorenzin, e sarete obbligati a tornare dal Sistema Sanitario Nazionale con la coda tra le gambe cercando un nuovo professionista da trattare col rispetto che merita.
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