L’OMS vuole deportare gli infetti?
In questi giorni sono piovute le segnalazioni su un articolo pubblicato da ByoBlu l’8 aprile 2020 in cui veniva riportato un servizio di FoxNews, più precisamente di Tucker Carlson, andato in rete il 7 aprile 2020. In poche parole ByoBlu e FoxNews (insieme ad altri siti che non citiamo) sostengono che Michael Ryan, direttore esecutivo del programma d’emergenza dell’OMS, intenda deportare gli infetti dalle case per una maggiore sicurezza nel controllo della pandemia del Coronavirus.
Precisiamo che la notizia riportata da FoxNews è da considerarsi un’opinione, dunque non una serie di informazioni accompagnate da dati oggettivi e asettici. Ciò che accade nella rete, però, è un continuo rimbalzo di informazioni esasperate nei titoli che parlano di deportazione degli infetti dalle case che addirittura sarebbe rivolta anche ai minori che verranno prelevati con la forza e da personale militare dalle proprie famiglie.
FoxNews e ByoBlu riportano un solo frammento dell’intervento che Michael Ryan ha tenuto durante la conferenza stampa del 30 marzo dell’OMS. La conferenza stampa in questione, come tutte le altre, è disponibile nella versione integrale sul canale YouTube ufficiale della World Health Organization (WHO). ByoBlu riprende le parole di Tucker Carlson di FoxNews, che scrive:
“Dr. Michael Ryan, direttore esecutivo del Programma Emergenze Sanitarie dell’OMS: In buona parte del mondo, a causa del blocco, la maggior parte della trasmissione che sta effettivamente avvenendo in molti paesi ora si sposta a livello familiare.
In un certo senso, la trasmissione è passata dalle strade alle unità familiari.
Ora dobbiamo andare a cercare le famiglie per trovare quelle persone che potrebbero essere malate e rimuoverle e isolarle in modo sicuro e dignitoso“.
Carlson aggiunge: “Quindi veniamo a casa tua e catturiamo i tuoi figli” per poi concludere: “Queste affermazioni potrebbero scatenare la violenza. La gente non reagisce bene quando i figli vengono minacciati”. Oggettivamente, però, Ryan non fa alcuna menzione di un prelievo forzato dei figli. Possiam constatarlo noi stessi andando a visionare l’intervento integrale di Michael Ryan del 30 marzo, dal minuto 46:37:
Di queste dichiarazioni si è occupata anche La Stampa in questo articolo pubblicato il 7 aprile ma riservato agli abbonati, che però dal titolo recita: “Coronavirus, Oms: “Servono misure aggressive e politiche coraggiose” L’Organizzazione mondiale della sanità: «Ogni Paese è un caso a sé, ma per rompere la catena di contagi bisogna coordinare le strategie». Una chiave di lettura decisamente diversa dalle dichiarazioni di Ryan distorte secondo titoli che stimolano la paura di una dittatura militare. Di certo Ryan ha fatto una dichiarazione forte, ma al di là di ogni pensiero contaminato dai titoli allarmisti possiamo semplicemente riconoscere, nel suo discorso, una possibile quarantena “più decisa”, in cui gli infetti vengono trasportati (non deportati) presso strutture più dignitose e adeguate.
Chi riporta la notizia con tanto livore, però, omette la conclusione del discorso di Ryan:
La permanenza in casa può essere realizzata solamente se disponiamo dei mezzi che ci consentano di rilevare casi sospetti, isolare quelli confermati, tenere traccia dei contatti e seguire costantemente la salute del contesto e quindi isolare una di quelle persone che si ammalano.
Laddove non vi siano le condizioni di permanere in casa durante la quarantena allora sì, gli infetti dovranno essere trasferiti presso strutture predisposte. Nessuna deportazione – piano, ragazzi, con le parole – semplicemente una quarantena più sicura che ancora non è in atto né è detto che vi possa essere.
Oltretutto, contestualizzando, si parla di una risposta specifica ad un problema specifico.
Cosa accade se nella quarantena domestica si costringe ad un periodo prolungato infetti da COVID19 forzosamente con non infetti?
Avere opzioni, cosa che non significa l’aperta deportazione, creare un COVID Hospital (sul modello che stiamo creando anche noi) significa contenere la Pandemia.
Il Modello Italiano, giustamente citato, ha un vantaggio sui modelli Massicci: l’Umanità.
Ad esempio da noi famiglie affidatarie si occupano dei figli dei malati COVID19, quando la pandemia impedisce loro di farlo. E una gestione umana passa anche dall’avere per il malato un posto dove guarire ed essere curato, anziché sfidare la sorte in isolamento senza personale medico e senza la Rete Sociale di supporto.
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