Circolare Ministero dell’Interno su WhatsApp: fake le sanzioni per non residenti e truffa Coronavirus
Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni quest’oggi, a proposito di una circolare del Ministero dell’Interno poco rassicurante per gli italiani che stanno fronteggiando la quarantena da Coronavirus, soprattutto per i non residenti che attualmente si trovano in altra abitazione rispetto a quella registrata sui propri documenti. Si tratta di una catena WhatsApp che verte sul concetto di “truffa“, ma che allo stesso tempo presenta delle differenze rispetto alle altre bufale da noi trattate di recente e che, al contempo, hanno preso piede tramite l’app in questione. Diverse le segnalazioni che ci sono pervenute, come quelle che seguono.
Circolare Ministero dell’Interno a propositi dei “non residenti” su WhatsApp: cosa sappiamo
Ci sono diversi elementi da prendere in considerazione in queste ore a proposito della presunta circolare da parte del Ministero dell’Interno indirizzata ai non residenti. La foto WhatsApp dice cose vere quando ci fa sapere che tali soggetti, senza una valida motivazione all’interno di un domicilio diverso dal proprio, rischino fino a 206 euro e a dodici anni di reclusione? Assolutamente no. Uno degli ultimi decreti ufficializzati dal Premier Giuseppe Conte, come riporta IVG, ci dice esattamente l’opposto.
La conferenza stampa tenuta di recente dal Presidente del Consiglio, infatti, ricorda a tutti gli italiani che da questo momento sia assolutamente vietata la possibilità di rientrare “presso il proprio domicilio, abitazione o residenza“. Insomma, il contenuto della foto che gira su WhatsApp dice cose assolutamente false a proposito dei non residenti, ragion per cui chiunque vi mostri un documento del genere vi sta riportando notizie contro le attuali disposizioni governative in ottica Coronavirus.
Per quanto riguarda la reale diffusione del documento, si entra potenzialmente nel campo allarmismo. La foto che circola con la finta circolare del Ministero dell’Interno, infatti, verte su un’unica segnalazione. Potrebbe dunque trattarsi di un caso isolato quella della potenziale truffa che mira a raccogliere dati ed informazioni sulle persone. Se non addirittura una bufala. Insomma, manteniamo la calma qualora dovessimo essere “non residenti”.
Inoltre anche la questura di roma riporta
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