“Coronavirus e 5G: c’è correlazione?”
I nostri lettori ci segnalano un video che tenta di mettere in correlazione Coronavirus e 5G, pubblicato sulla pagina Facebook di un personaggio già noto ai nostri archivi e non solo, visto che il debunking sui suoi contenuti è spesso missione speciale di tutti i servizi di fact-checking nazionali come i colleghi di Butac e NeXt Quotidiano. Una letteratura di debunking così presente non di certo per l’attendibilità del suo operato, ma per la pericolosità e faziosità delle sue pseudo-divulgazioni. Non è una critica, la nostra, ma una descrizione della sua mission. R.M., infatti, definisce negazionisti tutti coloro che non credono alle teorie del complotto che sono al centro del suo impegno.
Non vi linkeremo il suo video per ovvi motivi, ma ci basta prendere in considerazione le primissime affermazioni del filmato: “Posso finalmente fornirvi quella che è la mia opinabile opinione“. No, la sua non è un’opinione in quanto insistere su argomenti che non hanno fondamento né riscontri su fonti autorevoli significa cercare di inculcare a persone senza spirito critico teorie mascherate da opinioni, ma che diventano verità solo per un atteggiamento, appunto, complottista.
“Il Coronavirus è il comune virus del raffreddore“, dice l’autore del video. Semplificativo, non vi riporteremo la definizione con una citazione, andate a leggervi il documento del Ministero a questo indirizzo e tornate qui.
“Ammesso e non concesso che questo virus si sia modificato, diventando mortale“. No, per Ercole, la mortalità del COVID-19 è del 2% e l’OMS (che non è un semplice blogger, ditelo ai vostri amici di chat) lo ha ribadito a più riprese. Dove? Qui.
Non potevano mancare, ovviamente, i riferimenti al laboratorio di Wuhan (ne abbiamo parlato qui e qui) e all’esercitazione del settembre 2019 di cui aveva parlato TgCom24 con un certo tono allarmistico ma che offriva soltanto una chiave di lettura, sulla quale sempre i colleghi di Butac avevano fatto chiarezza.
Già dalle prime battute troviamo una serie di inesattezze, bufale, disinformazione e ovviamente ipotesi spacciate per verità, e questo dovrebbe già essere un segnale dell’attendibilità di questo video. Snocciolate le prime cose, R.M. sposta l’attenzione sul 5G, un argomento di cui abbiamo abbondantemente parlato e sull’impiego che ne farebbe la Cina – come arma di spionaggio contro i cittadini – il dibattito è ancora aperto.
In seguito tutto il discorso continua come una supercazzola che vuole mettere in correlazione Coronavirus e 5G e lo fa sulla base di un presunto studio riportato da vari siti quali Oasisana, portale di “informazione libera e naturale” che nel disclaimer si presenta come un sito di informazione i cui autori sono esperti in olistica e naturopatia, e soprattutto:
Le informazioni scientifiche, sanitarie, psicologiche, dietetiche e alimentari fornite da OASI SANA.com non comportano alcuna responsabilità da parte di OASI SANA.com circa la loro efficacia e sicurezza da parte dei lettori. Ognuno è tenuto a valutare con buon senso e saggezza il percorso più appropriato e ad assumere tutte le informazioni necessarie, confrontando rischi e benefici delle diverse terapie.
Non si vuole, in questa sede, denigrare la mission di un sito, ma quando si divulgano informazioni scientifiche non si può affermare che “ognuno è tenuto a valutare con buonsenso”, perché chi scrive su internet ha sempre la responsabilità di ciò che pubblica e sulla scienza non si può mostrare leggerezza. Per rafforzare la testi, G.M., Oasi Sana e tutta la rete complottista italiana fanno riferimento a Paul Doyon e Olle Johansson e a una loro pubblicazione su Research Gate dal titolo: “I campi elettromagnetici possono agire attraverso l’inibizione della calcineurina per sopprimere l’immunità, aumentando così il rischio di infezione opportunistica: Meccanismi d’azione concepibili”.
A chi usa questa fonte è sfuggito che il documento fa parte della categoria “Medical Hypotheses”, una rubrica che offre spazi di dibattito ma che non ospita studi riconosciuti. Ricordiamo che G.M., autore del video, negò la presenza – e dunque la morte – di Valeria Solesin all’attentato del Bataclan e per questo fu denunciato. Inoltre, lo stesso personaggio negò i morti del Ponte Morandi.
Capite, cari lettori, che le fonti sono importanti e i teorici del complotto agiscono in malafede: non cercano una verità oggettiva ma fanno di tutto per portare avanti la loro visione delle cose, creando un minestrone di informazioni che confondono i lettori che comunque si sono già fatti una loro idea dal titolo.
La correlazione tra Coronavirus e 5G è soltanto l’ipotesi avanzata da questo personaggio che esordisce con discorsi che avevamo già smentito. Tutto il resto è complottismo creato sulla base di fonti non ufficiali.
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