“Assenza di umanità all’ospedale di Varese, la dottoressa diceva di non voler sapere niente del Coronavirus”
Un messaggio pubblicato da una utente Facebook parla di una sua esperienza all’ospedale di Varese. Secondo il suo racconto, durante una crociera della scorsa settimana verso gli Emirati Arabi avrebbe accusato i sintomi di una polmonite e i sanitari di bordo le avevano consigliato un controllo una volta arrivata in Italia. Al suo arrivo la donna avrebbe contattato il 112 per le emergenze e sarebbe stata trasportata all’ospedale dal 118, ma una volta arrivata in ospedale insieme alla madre sarebbe stata trattata con sufficienza da una dottoressa.
Racconto la mia odissea, perché è giusto che si sappia realmente come sia stata gestita la mia situazione. Parto per una crociera sabato scorso, salita sulla nave direzione Emirati Arabi inizio a non sentirmi bene, febbre tosse nausea debolezza. Mi curano sulla nave con flebo di antibiotico, infusioni di vitamine, cortisone per aiutarmi a respirare. Mi viene detto che può essere un focolaio di polmonite e mi dicono di recarmi in ospedale al ritorno in Italia. Bene ieri sera sempre in condizioni di malessere torno, chiamo il numero di emergenza 112 mi spiegano come fare e dopo mezz ora arriva un ambulanza a prendermi per portarmi in ospedale insieme a mia mamma che anche lei aveva manifestato febbre e tosse sulla nave. Appena arrivate in ospedale a Varese ci troviamo catapultate in una situazione assurda. La dottoressa inizia ad urlare contro gli operatori del 118 e contro di noi che non dovevamo essere lì, che ogni sintomo non può essere legato al coronavirus, parole urla e completa assenza di umanità. Veniamo sistemate su un lettino di fortuna e ci vien detto subito che verremo trattate come pazienti normali che lei non ne voleva sapere di coronavirus! Premetto che non stavo bene altrimenti avrei ripreso tutto per poter documentare l’assurdità di tutta la situazione. Ci viene fatto un prelievo e una lastra e con una mia diagnosi di focolaio di polmonite e senza che mi venga fatto alcun tampone veniamo dimesse e mandate a casa. Il tutto in un clima di freddezza, menefreghismo e assoluto distacco da tutto ciò che invece sta succedendo! Io ora dico, sicuramente il mio sarà di sicuro un caso di polmonite virale da non collegare a nessun altro virus, ma se io da cittadina seguo il protocollo correttamente e il risultato è un trattamento disumano ed assolutamente non consono a questa emergenza la mia domanda è? Ma quindi io al ritorno da un viaggio con sintomi influenzali avrei dovuto far finta di nulla e sarei stata trattata meglio?!? Assurdo, pazzesco senza parole!
La donna non dà notizie circa una possibile denuncia, considerando il trattamento che racconta di aver ricevuto ai danni di se stessa e di sua madre. Varese, in ogni caso, ha applicato le disposizioni della Regione Lombardia e come spiega la stampa locale è attivo il NUE 112 dal quale gli operatori eventualmente applicano il protocollo.
La signora, inoltre, non risponde ai numerosi commenti in cui le viene chiesto se sia vero e se abbia denunciato, e soprattutto non si hanno notizie di testimoni che abbiano assistito alla scena, dal momento in cui un momento di tale concitazione non sarebbe di certo passato inosservato ad altri utenti armati di telefonino, pronti a documentare l’accaduto.
Un racconto di tale portata, con tutti gli auguri di pronta guarigione alla signora, non può essere considerato attendibile se non confermato da fonti certe, specialmente in questi giorni in cui il Coronavirus sta facendo esplodere le nostre bacheche. Non abbiamo prove e la signora non le mette al servizio della verità, dunque vi chiediamo di non condividere una notizia che per il momento risulta senza fonti.
Vi ricordiamo di informarvi presso gli organi competenti e di mettere da parte il panico. Dall’ospedale di Varese non arrivano smentite né conferme.
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