Scienziati cinesi: “Il coronavirus è uscito da un laboratorio vicino al mercato di Wuhan”
Ci segnalano i nostri contatti una serie di articoli il cui titolo è dato da varianti di Scienziati cinesi: “Il coronavirus è uscito da un laboratorio vicino al mercato di Wuhan” e affini.
Titoli corretti, ma attenzione va data nell’ecosistema italiano dove spesso il lettore si ferma al titolo.
Premessa doverosa e fondamentale: nessuno degli scienziati cinesi ha mai definito il Coronavirus SARS-CoV-2 come una deliberata creazione umana, in nessun punto del report.
La teoria, perché per adesso si tratta solo di una teoria resuscita il salto di specie da pipistrelli a esseri umani già teorizzato all’inizio del contagio ma rimuovendo dall’equazione il consumo di carne di pipistrello cruda nei mercatini di Wuhan.
La ricerca sul Coronavirus SARS-CoV-2
Secondo gli scienziati Botao Xiao e Lei Xiao (il cui report potrete leggere qui) nessuno ha mangiato pipistrelli infetti nello stile di Ozzy Osbourne a Des Moines ma ci sarebbero state pratiche di contenimento poco efficaci nel Centro per il Controllo Malattie Infettive di Wuhan.
Come scritto nel report e riportato da Daily Mail, i due biologi riferiscono di un ricercatore posto in quarantena dopo che un pipistrello affetto da un coronavirus che potrebbe essere stato l’antenato nobile del SARS-CoV-2 gli aveva urinato addosso e, precedentemente, sanguinato sulla pelle nuda.
Inoltre, su alcuni pipistrelli tenuti per le ricerche sul virus della SARS (quella “passata”) e affini erano state anche ritrovate delle zecche.
E si sa che lo scopo essenziale delle zecche è proprio succhiare sangue ai viventi e quindi diffondere eventuali malattie.
Questo paper, se fosse confermato riporterebbe la teoria del SARS-CoV-2 come evoluzione di un virus dei pipistrelli, sostituendo però la teoria dei “Cinesi che mangiano pipistrelli crudi” con la teoria di pipistrelli malati custoditi con poca efficacia.
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