La Commissione Segre non è un tribunale e altre amenità che avete letto su Internet
La Commissione Segre è senz’altro l’argomento del giorno. È stata al Senato nonostante l’astensione del centrodestra (che ha poi deciso di proporre la Segre stessa come presidentessa della Commissione una volta approvata), e non possiamo nascondere la nostra enorme soddisfazione nell’avere finalmente un qualcosa che agevolerà tutti noi.
Ma partiamo dai presupposti base
Cos’è la Commissione Segre?
Troverete il testo completo in questo link.
Sostanzialmente
la Commissione ha compiti di osservazione, studio e iniziativa per l’indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza nei confronti di persone o gruppi sociali sulla base di alcune caratteristiche quali l’etnia, la religione, la provenienza, l’orientamento sessuale, l’identità di genere o di altre particolari condizioni fisiche o psichiche. Essa controlla e indirizza la concreta attuazione delle convenzioni e degli accordi sovranazionali e internazionali e della legislazione nazionale relativi ai fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e di istigazione all’odio e alla violenza, nelle loro diverse manifestazioni di tipo razziale, etnico-nazionale, religioso, politico e sessuale. La Commissione svolge anche una funzione propositiva, di stimolo e di impulso, nell’elaborazione e nell’attuazione delle proposte legislative, ma promuove anche ogni altra iniziativa utile a livello nazionale, sovranazionale e internazionale.
Sostanzialmente è una commissione di osservazione, studio e iniziativa e coordinamento delle proposte legislative.
Ovviamente, essendo una Commissione Parlamentare. Sostanzialmente come per le altre commissioni si occupa di raccogliere dati, esaminare un determinato fenomeno e, nel momento in cui bisogna discutere proposte di legge, farlo con un pacchetto di conoscenze sul fenomeno.
Ma la Commissione Segre vuole sostituirsi ai tribunali? Io non voglio una commissione! I tribunali si occupano di queste cose
Se mi poni questa domanda, mio buon amico, dimostri di non avere chiaro cosa facciano i Tribunali.
Il Tribunale è sostanzialmente il luogo deputato alla clausola di limite dell’ordinamento. Interviene quando tutto ha fallito.
Immagina una partita di un qualsiasi sport. Esiste una Commissione Sportiva che decide come organizzare gli eventi e quali regole adottare, come fare fronte a determinate emergenze e questioni. Ma, separatamente e parallalelamente, esiste l’arbitro, colui che materialmente applica le regole che altri hanno creato ed aggiornato nello scorrere del tempo e si sincera di prendere i provvedimenti di rito ed irrogare le sanzioni. Sempre, naturalmente, nell’alveo dei poteri concessi dalla Federazione.
Dichiarare che la Commissione Segre non può esistere perché esistono i tribunali è come dichiarare che gli arbitri non devono esistere perché esistono le federazioni, o che un portale di fact checking come il nostro non può esistere perché “se volessi sapere se una cosa è vera o una buffala andrei a denunciare quello che scrive la buffala così il giudice dice se la buffala è una buffala o non è buffala” (sic!, emulazione del linguaggio del viralizzatore medio)
I nostri lettori capiranno che non solo ciò sarebbe ben poco scientifico e logico, ma sarebbe pura follia. Onereremmo il potere giudiziario di chiare attribuzioni del potere legislativo e della mera ricerca tecnica.
A cosa ci serve la Commissione Segre?
Abbiamo un problema riconosciuto a livello globale: l’hate speech. Il vostro inviato a Lucca ha raccolto due cospicui elementi da una interessante conferenza al riguardo. L’Hate Speech esiste. Non riguarda solo l’antisemitismo (anche se il negazionismo ha ormai degli stabili covi in rete), ma tutta una serie di fenomeni che sono sempre esistiti, ma la Rete ha reso virali.
Siamo in un momento storico in cui al leone da tastiera, per lasciare i suoi messaggi di odio non è più richiesto alzarsi la mattina presto, cercare un ciclostile che stampi le sue viltà e menzogne senza segnalarlo, percorrere tutta la città e disseminarle in giro come, per citarne una, faceva il nazista medio degli anni ’30 con la sua brava copia di Der Sturmer sottobraccio da cui estrarre “divertenti” disegni di ebrei col naso adunco o soldati americani stupratori dalle fattezze scimmiesche pronti ad adescare vergini della Pura Razza Ariana (cit).
Gli basta tirare fuori il Macbook dallo stop e investire ragazzini o soggetti deboli del suo odio, cominciare una campagna diffamatoria ai danni di un artista o giornalista scomodo oppure cominciare a raccontare storielle del tutto inventate per fomentare odio e distruzione.
La storia è la stessa di sempre, ma lo strumento richiede mezzi di contrasto che non abbiamo.
È perfettamente logico che si chieda al Legislatore di riunirsi in concerto con altri tecnici e provvedere a studiare le implicazioni di queste nuove forme e i mezzi di contrasto idonei prima di cominciare a legiferare “a caso”.
Cosa che sarebbe sì davvero deteriore ed antiscientifica.
Chi oggi si lamenta dell’esistenza della Commissione Segre perché “Io non voglio che una commissione si occupi di cose perché ho paura che mi discriminino” dovrebbe sapere due cose.
Per prima cosa, se ha così tanta paura di essere oggetto di norme contro la discriminazione, dovrebbe probabilmente chiedersi se la sua coscienza sia del tutto pulita e pronta alle stesse. Per seconda e più importante cose, dovrebbe chiedersi se sarebbe più “al sicuro” con ipotetiche future norme nate da un lungo lavoro di studio del fenomeno, analisi, collazione dati e creazione di norme con panel di esperti e dopo lunga discussione, oppure con una norma “estemporanea” nata senza quel lavoro alle spalle.
Perché è, sostanzialmente, quello di cui stiamo parlando.
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