Salvini aveva portato il rimborso quota migrante da 35 a 21€, il nuovo governo ha rialzato la somma a 42!
“Salvini aveva portato il rimborso quota migrante da 35 a 21€, il nuovo governo ha rialzato la somma a 42, per gli italiani tasse” è una sgrammaticata condivisione che avete visto spesso. In base ai nostri calcoli, è stata condivisa almeno 11.000 volte, oltre le varie varianti e ricopiature.
Oltre la variante, redatta nel solito linguaggio grottesco delle bufale, quel genere di linguaggio che da noi comporta ban immediato e senza appello
Insomma, il solito medley Sovranisto-Cattivista: gli immigrati li “campa” l’Italiano medio, anche quello la cui unica occupazione è far girare “meme” su Internet, Salvini ha tolto i soldi ai cattivi migranti voluti dall’Europa per darli ai poveretti Italiani, ma il Governo Nuovo invece li aumenta.
Potremmo chiudere questo fact checking così: e lo faremmo.
Ma preferiamo entrare nel dettaglio
Le premesse indispensabili
Partiamo da una premessa: i 35 euro agli immigrati non sono mai esistiti. Non esistono 35, non esistono 42, non esistono 20, non esistono e basta.
Si parla di un capitolato d’appalto, gesitito col Fondo Europeo per i Rifugiati (memorizzate, è importante) che comprende un massimo possibile gli appaltatori possono usare per gestire una serie di servizi essenziali, e non certo “soldi per gli immigrati”
Si parla di cibo, lavanderia, pasti, assistenza generica. Ovvero, dai fantomatici 35 Euro circa devono riuscire a saltare fuori vestiti per sostituire quelli che, per ragioni igieniche, all’arrivo distruggiamo, due pasti caldi, un tetto, una coperta ed un materasso.
E sono soldi, come avrete capito, di provenienza europea: sostanzialmente, se non ci fossero gli immigrati in Italia non avreste tutti 35 euro in più in tasca. Non ci sarebbero i 35 euro e basta.
Il Pocket Money, la tanto desiderata somma che orde di cattivisti da tastiera sembrano voler uccidere per avere, spetta a circa un paio di euro. Un paio di euro lasciati nella disponibilità degli immigrati più per una questione di dignità personale che per una vera questione di utilità.
Infatti se con un deca non si può andar via, non ci basta neanche in pizzeria, con due euro domandiamo ai cattivisti che ogni giorno perdono la loro dignità personale sbraitando per avere due euro in tasca da cellulari costati almeno 200 volte tanto e connessioni internet che ne costano almeno venti volte tanto cosa potranno mai fare.
Il Fact Checking
In questo caso non possiamo che partire dalla buona analisi dei colleghi di BUTAC. Ottima, ma che purtroppo non ha arginato il cattivismo tastier-sovranista.
Partiamo da una questione: esisteva un taglio ufficializzato. Pesantemente criticato anche da esperti del diritto come Studio Cataldi proprio per le premesse che abbiamo esaminato.
I nuovi bandi con le disposizioni del Viminale prevedono, infatti, che per ogni richiedente asilo spetteranno 19-26 euro al giorno, anziché i precedenti 35 euro.
La linea dura ha innescato numerose polemiche, in particolare da parte delle cooperative che sottolineano come il taglio dei servizi si tradurrà, non solo, in una cura minore del processo di integrazione e assistenza dei migranti, ma anche nella perdita di numerosi posti di lavoro. E se in tanti minacciano di ricorrere ai T.A.R., altre si tirano fuori dalle gare che in diverse zone d’Italia sono andate deserte. Anche molte Caritas italiane hanno scelto di disertare, puntando il dito contro le limitazione all’accoglienza poste dal “decreto Salvini”.
Ovviamente, le parole sono importanti: e tagliando a 26 euro circa (i 21 sono la solita approssimazione, intollerabile, da “conticino della serva”) l’assistenza, non viene intaccato il Pocket Money, ma l’opera dei volontari che hanno fornito i servizi in premessa.
Ma attenzione, scavando meglio scopriamo un’ultima cosa. La più importante.
Una lettera inviata dal Ministero al Giornale, dopo aver riportato questa condivisione
Egregio Direttore, con riferimento all’articolo pubblicato lo scorso 15 settembre dal titolo Con l’invasione riparte il business: ogni migrante costa 42 euro al giorno si precisa che: a) per quanto concerne l’assegnazione della gestione dell’ hotspot di Lampedusa alla ditta Badia Grande per il periodo dal 2 agosto 2019 al 31 gennaio 2020, la delibera a contrarre è stata adottata il 10 giugno u.s. e l’ avvio dell’ esecuzione anticipata del contratto è del successivo 2 agosto. Si aggiunge che l’appalto è pari a 520.214,40 euro al netto dell’Iva. Della somma totale, 316.927,72 euro sono destinati ai servizi di accoglienza, in linea con lo schema tipo di capitolato. b) per quanto concerne l’accoglienza nei centri della provincia di Agrigento è stata bandita una gara, in tre lotti, il cui importo a base d’asta è in linea con lo schema di capitolato. Il bando è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale europea del 6 settembre a seguito della definizione dei contenuti negoziali nei mesi precedenti.
Il capo dell’ufficio stampa e comunicazione-Ministero dell’Interno-Paolo Canaparo
Lapalissiano che il capitolato, emesso durante il governo “diarchico” dei “vicepremier” Di Maio-Salvini, nonostante le statuizioni del decreto sicurezza dovessero comportare la riduzione delle somme stanziate, di fatto ha consentito l’aumento.
Quindi, semplicemente, se volessimo trasformare il testo in una forma corretta depurata dalle bufale, diventerebbe
Il Gabinetto Conte I, con vicepremier Salvini, aveva tentato di portare i bandi a 26 euro circa per migrante, ma gli ultimi bandi varati dallo stesso ammontavano a 42 euro.
Ma concordiamo che, in clima di campagna elettorale permanente, ciò sarebbe stato sconveniente…
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