Non pagano mensa, tonno e cracker alla bimba
Un caso avvenuto in una scuola elementare di Minerbe (Verona) si trova, in queste ore, al centro del dibattito social: una bambina si sarebbe vista privare del pasto in mensa a seguito del mancato pagamento del servizio da parte della sua famiglia. A tale condizione la bambina avrebbe ricevuto del tonno e dei cracker come pasto sostitutivo. La notizia è stata riportata anche dall’Ansa:
La scelta sarebbe stata concordata tra i gestori della mensa e il Comune, di cui è sindaco il leghista Andrea Girardi, dopo inutili solleciti al pagamento verso la famiglia. Una decisione che avrebbe anche turbato la piccola, che ha pianto quando si è vista servire un pasto diverso, e ridotto, dai compagni.
L’Arena, quotidiano locale di Verona, il 7 aprile ha scritto che la vicenda si è verificata alle scuole elementari “Giacomo Zanella” e che, secondo il sindaco, la famiglia aveva ricevuto più volte il sollecito per regolarizzare la retta mensile per la somministrazione dei pasti. Come riporta Repubblica l’episodio ha avuto risonanza a seguito della protesta della Segreteria Provinciale del Partito Democratico, come leggiamo anche in un secondo articolo pubblicato da L’Arena.
Il comunicato del Partito Democratico, infatti, è stato pubblicato l’8 aprile sul sito ufficiale del distaccamento di Verona:
Se ci sono famiglie che hanno difficoltà economiche le amministrazioni hanno non solo la possibilità, ma anche il dovere di andare loro incontro con esenzioni o riduzioni delle rette se indigenti ed in ogni caso non possono rivalersi sul minore, ossia sull’anello debole di tutta questa catena.
Ancora:
Se il Comune vuole far pagare il rifiuto dei genitori non può certo farlo mortificando una bambina di scuola elementare.
Il sindaco Andrea Girardi è stato contattato dalla redazione di Tagadà ed è intervenuto durante un collegamento:
Andrea Girardi, nel ricordare che la mensa è un servizio facoltativo, afferma che la famiglia era stata contattata non soltanto per essere sollecitata al pagamento, ma anche per offrire una soluzione ai problemi di natura economica in cui probabilmente si trovava. La famiglia, però, avrebbe sembre rifiutato tali aiuti. Nonostante questo, afferma il sindaco, il Comune avrebbe provveduto al pagamento, ma nel suo intervento parla di “questioni di principio”. Secondo lo scambio di battute tra Girardi e la conduttrice, l’episodio del pasto a base di tonno e cracker si sarebbe verificato per un solo giorno, in quanto – sempre secondo le dichiarazioni di Girardi – il Comune aveva subito provveduto al pagamento del servizio per la bambina.
È dunque vero che una bambina per un giorno ha ricevuto tonno e cracker come pasto presso la mensa della sua scuola, provvedimento adottato dal Comune e dai gestori della mensa in quanto la famiglia della bimba non aveva provveduto al pagamento del servizio nonostante i solleciti.
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