L’avvocato Nasrin Sotoudeh condannata a 38 anni e 148 frustate in Iran: due versioni a confronto
Ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere per quanto riguarda la vicenda di Nasrin Sotoudeh, l’avvocato che sarebbe stato condanno in Iran a 38 anni e 148 frustate per una serie di reati che stanno indignando tutti anche qui in Italia oggi 13 marzo. In tanti ci hanno chiesto se si tratti di una notizia vera o meno. Ci siamo presi alcune ore di tempo per valutare più da vicino la questione e giungere alla conclusione che una risposta inconfutabile, in questo preciso istante, non esiste per nessuno. Almeno stando alle notizie giunte fino a questo momento in Europa.
La versione di Amnesty International
Partiamo dalle notizie diffuse 48 ore da Amnesty International. Come si potrà notare dall’apposita nota ufficiale, infatti, si critica duramente la presunta condanna inflitta a Nasrin Sotoudeh. Va detto che qui, a differenza di quanto riportato da altre fonti, oltre alle 148 frustate si parla anche di 33 anni e non di 38. In questo frangente si evidenzia anche la condanna a sei anni per suo marito, Reza Khandan, che il 4 settembre 2018 sarebbe stato incriminato per “propaganda contro il sistema” e “raccolta e collusione per commettere crimini contro la sicurezza nazionale”. Va detto che, contrariamente a quanto trapelato sui social, pene corporali come appunto le frustate siano ancora attuali in Iran.
Precisazioni da The Guardian
Più moderata una versione dei fatti riportata da The Guardian. In questo caso, infatti, vengono contrapposte le tesi del marito dell’avvocato, il quale avrebbe appunto parlato di 38 anni e 148 frustate per Nasrin Sotoudeh, rispetto a quanto affermato da Mohammad Moqiseh, giudice di un tribunale rivoluzionario di Teheran. Quest’ultimo afferma invece che l’avvocato sarebbe stato condannato “soltanto” a cinque anni per aver messo a rischio la sicurezza nazionale, più altri due anni per aver aver fatto propaganda contro l’ayatollah Ali Khamenei .
Insomma, non ce la sentiamo di parlare di bufala sulla condanna per l’avvocato, al contrario di quanto avvenne la scorsa estate, quando per un caso simile fummo costretti ad evidenziare la diffusione di una fake news sulle nostre pagine. Ciò non toglie che la vicenda riguardanti Nasrin Sotoudeh susciti ancora oggi 13 marzo non poche preoccupazioni anche qui in Italia, in attesa che trapelino da fonti ufficiali e attendibili notizie più certe sul suo futuro dal punto di vista giudiziario in Iran.
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