35mila euro per un iPhone che non vedrà mai: questa una maxitruffa che ha colpito un giovane di Bagnoli Irpino, nell’Avellinese.
La truffa è simile a tante altre del settore, col sistema del quale troverete un’eccellente descrizione nei video dell’influencer e content creator del settore Hi-tech Davide Puato, noto come Stockdroid, che a sua volta ha affrontato il tema di una truffa simile.
La struttura base della truffa vede un venditore che, mediante canali online, promette la vendita di un oggetto del desiderio a prezzi “troppo belli per essere veri”.
In questo caso un iPhone 14, di ultimissima generazione, al prezzo iperscontato di soli 400 Euro (anziché gli oltre mille di listino), ma in tutti i casi passati sempre prodotti apparentemente nuovissimi, se non “comprati e mai usati” con prezzi inverosimili.
Anche noi abbiamo affrontato vere e proprie truffe in cui il pezzo sin troppo basso nasconde la frode: nella totalità dei casi si finisce col presunto venditore che dapprima sposta la trattativa in corso su mezzi di comunicazione privati come Telegram e Whatsapp e poi, ottenuti i soldi scompare.
Questa volta il falso venditore, che i primi rilievi delle autorità identificherebbero in una coppia nel siracusano si è spinto decisamente oltre.
Traendo in inganno il giovane, che evidentemente non aveva mai vissuto una simile situazione, il presunto venditore ha millantato errori nei pagamenti che ne impedivano il buon fine.
Sommando i diversi tentativi il falso venditore ha così accumulato la somma assurda di 35mila euro per un iPhone: solo a questo punto, tornato al copione base, questi ha bloccato il giovane aspirante acquirente bloccando le comunicazioni e scomparendo.
Al giovane non è rimasto altro che sporgere denuncia, grazie alla quale i carabinieri sono riusciti ad identificare i due truffatori, già noti alle Forze dell’Ordine, che sono stati denunciati in stato di libertà all’Autorità giudiziaria.
Come vi abbiamo più volte ripetuto, se un prezzo è troppo bello per essere vero, assai probabilmente non lo è. Un ulteriore campanello di allarme è il tentativo di spostare la trattativa in “privato”, mediante messaggeria cellulare.
L’acquirente dovrebbe sempre insistere per poter vedere il prodotto di persona, o quantomeno in foto recenti con scontrino e garanzia. Tenendo però conto che come nel simile caso sbufalato da Puato, un truffatore non avrà alcuna difficoltà a procurarsi foto di prodotti e scontrini.
Che però potrebbero presentare anomalie nella data e nel luogo di vendita rispetto alle presunte origini del prodotto.
Altresì dovrà insistere perché il pagamento avvenga solo ed esclusivamente con mezzi tracciabili, in grado di bloccare il pagamento stesso in caso di problemi, chiedendo esplicita prova dell’identità del soggetto che ha di fronte.
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